Trama
Yvonne, ufficiale di polizia della Costa Azzurra, scopre che Santi, il suo defunto marito e capo della polizia locale, conduceva una doppia vita quando un criminale che sta interrogando riconosce il suo anello di nozze come parte del bottino di una rapina. La scoperta sconvolge la sua esistenza ma anche il collega Louis le consiglia di mantenere il segreto su colui che tutti reputavano un eroe. Nel frattempo, Antoine esce dal carcere dopo aver trascorso otto anni dietro le sbarre a causa di Santi. Anche se supportato da una moglie amorevole, Antoine non riesce a dimenticare l'ingiustizia subita. I tentativi di Yvonne di aiutare Antoine metteranno presto la poliziotta nei guai.
Approfondimento
PALLOTTOLE IN LIBERTÀ: RIMEDIARE A UN ERRORE
Diretto da Pierre Salvadori e sceneggiato dallo stesso con Benjamin Charbit a partire da un'idea originale di Benoît Graffin, Pallottole in libertà racconta la storia di Yvonne, detective di una città della Costa Azzurra e giovane vedova del capo della polizia Santi, da tutti considerato come una sorta di eroe locale. Ben presto, però, Yvonne si rende conto che il marito non è stato esattamente quel modello di virtù così idolatrato dal figlio e che un giovane di nome Antoine ha passato gli ultimi otto anni della sua vita in carcere come capri espiatorio di Antoine. La sua esistenza viene allora gettata nel caos: Yvonne vuole fare tutto il possibile, tranne raccontargli la verità, per aiutare l'affascinante Antoine a riprendersi la sua vita e sua moglie. Antoine, tuttavia, ha più di qualche difficoltà a riadattarsi alla libertà e ciò sarà la causa scatenante di una spettacolare sequenza di eventi.
Con la direzione della fotografia di Julien Poupard, le scenografie di Michel Barthélémy, i costumi di Virginie Montel e le musiche di Camille Bazbaz, Pallottole in libertà è stato così presentato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Cannes 2018 nella sezione Quinzaine des Rèalisateurs: "Per molto tempo ho pensato alla storia di un innocente hitchcockiano che, uscendo di prigione, decide di impegnarsi a commettere il crimine per il quale è stato ingiustamente condannato. Avevo in mente anche il genere: il thriller. Ho iniziato a scriverne la sceneggiatura, che sin dall'inizio ha avuto toni piuttosto leggeri ed era fin troppo incentrata sulla storia della rapina. Una conversazione casuale con mia madre ha ridato nuova linfa al progetto. "Sai che sono le madre che fanno i padri", mi ha detto. Ha poi aggiunto: "Ho sempre dipinto tuo madre come un po' più grande, gentile e forte di quello che forse era nella realtà". Le sue parole mi hanno colpito e le ho volute mescolare a ciò su cui stavo lavorando. Ne è così venuta fuori la vicenda di un innocente che esce di prigione e di una madre che tenta di raccontare al figlio che il padre poliziotto non era poi così onesto come lo dipingono. Per tale ragione, lo spettatore sin dall'inizio vede le sue aspettative sul thriller continuamente disilluse e capisce che il fulcro della vicenda sta altrove".
Il cast
A dirigere Pallottole in libertà è Pierre Salvadori, regista, attore e sceneggiatore francese. Nato nel 1964 in Tunisia da genitori corsi, Salvadori si è trasferito a Parigi da bambino e dopo gli sudi liceali ha seguito di corsi di cinema a Censier e quelli di recitazione teatrale tenuti da Jacqueline Chabrier.… Vedi tutto
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Commenti (2) vedi tutti
Film passabile per quasi 45' poi incomincia ad annoiare nonostante qualche "smobilitazione" in fatto di Idee : rimane oltre all'Interpretazione della Tautou,la bravura di questa effervescente Adele Haenel che,con certi sguardi vale la valorizzazione della visione.voto.5.5.
commento di chribio1La mia valutazione in stelline si riferisce al film che ho visto nella versione italiana; mi riservo di modificarla, se necessario, se e quando vedrò la versione originale.
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