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Alita: Angelo della battaglia

Regia di Robert Rodriguez vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Alita: Angelo della battaglia

di Marco Poggi
8 stelle

Da una sceneggiatura di James Cameron basata su un famoso manga di fantascienza, ecco la versione in carne, ossa e CGI di Alita. Certo, dispiace che non ci sia James Cameron a dirigere il film, ma Robert Rodriguez fa i salti mortali per non farlo rimpiangere. Forse la faccia in CGI non è perfetta, ma Rosa Salazar si cala molto bene nel ruolo,

Da una sceneggiatura di James Cameron basata su un famoso manga di fantascienza, ideato nel 1990 da Yukito Kishiro, ecco la versione in carne, ossa e CGI di Alita. Certo, dispiace che non ci sia James Cameron in cabina di regia, ma Robert Rodriguez fa i salti mortali per non farlo rimpiangere, anche se il suo cinema, che varia dal pulp al fantastixo fino allo splatter e il cine-fumetto hard boiled d'autore, l'ho sempre considerato diverso da quello del creatore di Terminator e di Titanic.. Forse la faccia in CGI non è perfetta, ma Rosa Salazar, secondo me, si cala molto bene nel ruolo della giovane guerriera robot, non facendo quasi pesare i suoi 33 anni, occhioni alla giapponwse inclusi. Bravo anche Christophe Waltz, nel ruolo del patrigno-scienziato che ricorda non poco il nostro Geppetto. Notevole e algida la sexy scienziata.di Jennifer Connelly, ex-moglio di Waltz che qui fa coppia con il cattivo di turno del premio oscar Mahershala Alì. Quasi irriconoscibili il Jackie Earle Haley, indimenicabile Rorschach di "WATCHMEN" e Jeff Fahey in ruoli robotici. Visivamente una gioia per gli occhi, il film attinge a piene mani da classici della fantascienza come "BLADE RUNNER" e "ROLLERBALL", per via dei set oscuri e dello sport violento fra robot di ogni risma a cui Alita prende parte, ma anche dal nostro "PINOCCHIO" nelle scene iniziali. Non manca la storia d'amore fra la robottina e il giovane umano Hugo (Keean Johnson), ma essenzialmente è un film molto cupo e violento (e, per me, non è un difetto, anzi è un pregio), dove la nostra si dimostra una piccola ammazza-robottoni e, persino, una cacciatrice di taglie provetta, grazie alle agili mosse di kung fu  che le vediamo praticare. Decisamente più riusito del "GHOST IN THE SHELL" con Scarlett Johanssson, il film se ha un vero difetto, per me, è che non è pensato come unico, ma come prima parte di una saga.

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