Regia di Philippe Garrel vedi scheda film
Figlia e compagna coetanee si ritrovano contemporaneamente nella stessa casa con lo stesso uomo. E Garrel conclude con un triangolo instabile ed in definizione,la sua accattiv,stilosa e molto formale trilogia sugli intrecci amorosi, regalandoci comunque un piccolo gioiello di finezza e autorialita',avvolto in un chiaro-scuro che avvince ed incanta.
CANNES 70 - QUINZAINE DES REALISATEURS
Una ventitreenne, lasciata dal proprio compagno, si vede costretta a tornare nella casa del giovane padre; il quale nel contempo convive con una ragazza che ha proprio la stessa età della figlia.
Per l'uomo, affettuoso ed onesto, si tratta di saper discernere lucidamente due tipi di amori, per forza di cose differenti, adottando le sfumature che, in condizioni differenti, giungerebbero all'uomo con maggior naturalezza.
Tra le due ragazze, quasi sorelle alla vista, e pure molto simili nella fisionomia, si tratta di vincere imbarazzi più che comprensibili e mettere anche da parte quell'inevitabile senso di rivalità che nasce nei confronti della persona diversamente amata da entrambe, oltre che gestire un sentimento nascente nei confronti di un bel ragazzo che la figlia inizia a frequentare.... ma non solo lei.
Garrel conclude, con questo delicato e visivamente magnifico film, la trilogia sulle turbolenze amorose iniziata con La Jealousie e proseguita, impeccabilmente e coerentemente, con L'ombre des femmes.
E Garrel da anni ormai utilizza una fotografia in b/n seducente, studiata per accattivare e davvero notevole nella sua efficacia visiva d'insieme; accompagnata questa, da scenografie di interni o riprese di strade e sobborghi davvero suggestivi: studiato il tutto molto strategicamente per farsi amare e suscitare consensi e rispetto.
Nulla di male in tutto ciò, ma tradendo, se non rinnegando, quei sentimenti di diffidenza che procuravano a pelle certi film dell'autore tra gli '80 e i '90 - in realtà decisamente più compiuti e sentiti - ma anche ostili, come J'entends plus la guitare o Les amants regulieres.
Di fatto il film é bellissimo, soprattutto visivamente, ed accattivante nel suo intrico quasi rohmeriano che appassiona lungo i suoi veloci 76 minuti di durata.
Ottimo e opportunamente sotto tono Eric Caravaca, mentre tra le due brave attrici si nota Esther Garrel, altra figlia ed altra parente coinvolta in un cinema piccolo, minuzioso che è da sempre in affare di famiglia: quello della famiglia Garrel.
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