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Trama

Jessica, 17 anni, vive in un piccolo paesino, un luogo misterioso circondato dalla neve, in un'apparente normalità che, convivendo con straordinari elementi, fa sospettare che possa non essere il mondo a cui tutti siamo abituati. Prigioniera di una dimensione alla quale sente di non appartenere, Jessica inizia a mettere su carta, grazie a un grande talento nel disegno, la sua realtà creando una nuova interpretazione delle sue paure, delle sue piccole vendette personali e dei personaggi con i quali si incontra e si scontra quotidianamente. Il suo futuro e cosa farne sono il centro dei suoi pensieri visto che frequenta l'ultimo anno di scuola e proprio la scuola è il suo principale terreno di sfida; per gli altri ragazzi, infatti, Jessica è la "stramba" per via dei suoi atteggiamenti e delle sue aspirazioni (così diverse da quelle dei suoi coetanei) e per i suoi capelli viola. Solo un ragazzo timido e introverso, Peter, sembra capirla subito perché incompreso e isolato come lei. Il suo grande talento nel disegno e un incontro con una persona speciale, diventeranno per Jessica le chiavi per affrontare le paure. La sua matita è la potente arma con la quale potrà modificare il suo futuro e il destino al quale sembra essere condannata imparando ad avere fiducia in se stessa e nel suo valore. Ma, improvvisamente, la fervente immaginazione di Jessica o forse quella realtà alla quale viene continuamente richiamata dalla madre, provocherà nella storia l'inatteso imprevisto che ne cambierà completamente il corso.

Approfondimento

I'M - INFINITA COME LO SPAZIO: L'ISOLAMENTO DI UN'ADOLESCENTE

Diretto da Anne-Riitta Ciccone e sceneggiato dalla stessa con Lorenzo d'Amico De Carvalho, I'm - Infinita come lo spazio racconta la storia di Jessica, una ragazza di 17 anni che vive in un mondo che a prima vista potrebbe essere il nostro mondo ma che, per via di qualcosa non torna, potrebbe essere in un prossimo futuro o un'altra dimensione. Qualunque sia la natura del mondo in cui vive, i sentimenti e i problemi che ha Jessica sono gli stessi del "nostro" mondo. La paura di un mondo spaventoso sembra preoccupare tutti intorno a lei, e l'unica soluzione sembra essere diventare "come gli altri" o "come gli altri si aspettano tu sia". Jessica, però, ha un sogno e ha un talento che sembrano poterla portare fuori dal quel bordo esterno in cui la società l'ha reclusa: il disegno, con cui trasferisce su carta le sue paure, le sue piccole vendette personali e i personaggi con cui si incontra e scontra ogni giorno, a cominciare dalla madre.

Per tutti, Jessica è la ragazza da evitare: il pianeta su cui vive rifiuta chi tenta di cambiare e fare qualcosa di meglio con la propria vita. L'isolamento, le angherie e le umiliazioni con cui "gli altri" fanno costantemente pressione su Jessica e su quelli come lei, finiscono per creare l'inatteso imprevisto, il punto in cui ognuno di loro ha ragioni per dire di non aver più niente da perdere.

Con la direzione della fotografia di Pasquale Mari, le scenografie di Maurizio Sabatini e Maurizio Di Clemente, i costumi di Andrea Sorrentino e le musiche di Peter Spilles & Project Pitchfork, I'm - Infinita come lo spazio è un drama fantasy strutturato come un racconto nel racconto, la storia di due mondi, entrambi fantastici, che convivono in un crescendo di colori, ritmo, emozioni e la musica rock preferita dalla diciassettenne Jessica (l'unica possibile nel mondo che lei stessa ha creato). Il continuo incontro-scontro tra realtà e fantasia, tra età adulta e adolescenza, evolverà fino a che la fervente immaginazione della giovane protagonista o forse quella realtà alla quale viene continuamente richiamata dalla madre, non provocherà nella storia l'inatteso imprevisto che ne cambierà completamente il corso. Spiega la regista: "L'idea di I'm - Infinita come lo spazio mi è venuta in mente qualche anno fa, partendo da un evento a me molto vicino. Sono nata in Finlandia e sono cresciuta lì. Adesso vivo a Roma ma la mia famiglia è tornata a vivere in Finlandia, quindi ho un rapporto costante con la mia seconda patria. E, ovviamente sono rimasta colpita da alcuni eventi drammatici ed inspiegabili avvenuti lì negli ultimi anni.

Per raccontare questa storia, soprattutto per l'evento che caratterizza il climax, avrei potuto scegliere un genere e un tono realistici ma ho deciso, in questo film, di seguire profondamente la mia idea di Teatro e Cinema come "rappresentazione", far deflagrare la realtà e ricostruirla come mito.

E poiché in quel periodo stavo studiando il 3D per un personale interesse verso la tecnologia come mezzo nella ricerca dell'"immagine perfetta", ho deciso di affrontare la sfida di un linguaggio cinematografico surreale per parlare del mio tema di riferimento: pregiudizio, emarginazione, spingere qualcuno ai bordi della società perché vissuto come diverso e quindi umiliarlo, può creare una reazione di inattesa violenza.

Poiché questa situazione è qualcosa che ho conosciuto molto bene nella mia vita, ho deciso di fare questo mestiere anche per dare voce a chi non si sente accettato, pur fino al punto di cominciare ad odiare il proprio prossimo. Tento di porre delle domande, non certo fornire risposte, a proposito di cosa potremmo fare per evitare il rapporto causa effetto tra l'emarginazione e la violenza, tentare di mettere uno spettatore nel punto di vista dei personaggi che lottano nelle mie storie.

Per questa ragione credo solo nel  punto di vista soggettivo nel mettere in scena un film, e in questo film più che mai il punto di vista è lo sguardo di qualcuno.

Tutto avviene nel palcoscenico dell'inconscio della nostra protagonista, è il deposito della sua mente. E poichè lei per me rappresenta il nostro tempo, la nostra realtà umana, questo palcoscenico è il deposito della nostra storia recente.

Ci si muove come nel mondo onirico e quindi non c'è esattamente una divisione tra una "realtà" e una "fantasia", Jessica si muove tra personaggi che non cambiano mai d'abito, gli abiti non sono abiti ma veri e propri costumi di scena, persino gli oggetti e l'arredamento sono legati a degli archetipi, le stanze sono stanze di case per bambole.

Dove vive lei è tutto immerso nella neve, dove stanno "gli altri" no. É un mondo di Lego, di giocattoli.

Per questa ragione, come è espresso chiaramente nel romanzo che ho scritto e da cui Lorenzo d'Amico de Carvalho e io abbiamo scritto la sceneggiatura, la vicenda non poteva che essere ambientata in un "nowhere-notime" quasi una dimensione parallela non raccontata in un genere fantascientifico ma con un lievissimo spostamento, non immediatamente recepito, da tutto ciò che conosciamo.

Per i miei collaboratori e me è stata quindi una grossa sfida, abbiamo mescolato elementi delle varie decadi del secolo scorso, oggetti anni '50 e '70, cartoni animati anni '30, e ho collaborato con Peter Spilles, frontman della band tedesca industrial metal Project Pitchfork per avere una colonna sonora che fosse una specie di drammaturgia sonora parallela forte, legata ai sentimenti dei personaggi; le canzoni della band sono le uniche canzoni che si sentono perché si tratta della band preferita della protagonista quindi, nel "suo" mondo, non vi è altra musica che la sua, le persone che le girano intorno a volte si muovono come marionette senz'anima in piccole coreografie, tutto attorno a lei appare omologato, impersonale, qualcosa che lascia sempre fuori dalla porta lei e i personaggi che sembrano vivere il suo stesso destino.

Ma la pressione e l'isolamento portano alla fine Jessica e gli altri personaggi a un punto per cui è chiaro che ognuno di loro avrebbe le ragioni per reagire male, fuori controllo, dato che non c'è niente di peggio che distruggere i sogni di qualcuno".

Il cast

A dirigere I'm - Infinita come lo spazio è Anne-Riitta Ciccone. Nata a Helsinki da madre finlandese e padre siciliano, la Ciccone vive a Roma dove svolge il mestiere di regista e all'occorrenza sceneggiatrice. Mentre frequentava il liceo classico, avendo deciso quale sarebbe stata la sua rischiosa scelta di… Vedi tutto

Trailer

Commenti (1) vedi tutti

  • Noiose visioni oniriche, trama inesistente, eccentrici i personaggi in una Finlandia che assomiglia troppo al trentino.

    commento di gruvieraz
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Spaggy di Spaggy
7 stelle

Il 7 novembre 2007 una sparatoria in un centro scolastico di Tuusula in Finlandia uccide nove persone: sei studenti, un’infermiera scolastica, la rettrice e l’attentatore stesso, ovvero Pekka-Eric Auvinen, studente della scuola. Dodici restano invece ferite dagli spari e altre undici dalle schegge di vetro. La ragione del gesto sembrano incomprensibili ma le indagini rivelano pian… leggi tutto

1 recensioni positive

2017
2017
Uscito nelle sale italiane il 13 novembre 2017

Recensione

Spaggy di Spaggy
7 stelle

Il 7 novembre 2007 una sparatoria in un centro scolastico di Tuusula in Finlandia uccide nove persone: sei studenti, un’infermiera scolastica, la rettrice e l’attentatore stesso, ovvero Pekka-Eric Auvinen, studente della scuola. Dodici restano invece ferite dagli spari e altre undici dalle schegge di vetro. La ragione del gesto sembrano incomprensibili ma le indagini rivelano pian…

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