Regia di Jay Baruchel vedi scheda film
Il primo capitolo aveva una storia da raccontare e un realismo eccellente. Il sequel? La storia è tiratissima e irreale, il realismo è completamente assente. Un pastrocchio
Se da grande amante di sport (e di hockey su ghiaccio) avevo apprezzato molto il primo capitolo, per realismo e capacità di raccontare una storia non certo "da copertina", di questo sequel non si capisce il senso.
La storia da raccontare è forzatissima, il realismo non esiste, si ricorre all'abusatissima storiella da "comeback" che nulla ha da dire.
Il film non ha nerbo e non ha senso.
Bocciato in pieno.
Orrendo anche il doppiaggio in italiano: ogni volta quando c'è da tradurre termini sportivi (in film o in libri), chi conosce l'argomento trova castronerie orrende. In questo film ce ne sono concentrate una marea. Tanto che chi ha diretto questo doppiaggio non riesce nemmeno a distinguere tra "punto" e "gol" ("gli Highlanders avanti di un punto": sono avanti di un GOL. Si chiama GOL. I punti sono nella classifica, oppure individualmente sono la somma di gol e assist!).
Oltre al fatto che ogni volta (in ogni film/libro) non si riesce a usare l'articolo corretto al nome delle squadre: ci vuole tanto a capire che si usa il plurale solo se si specifica anche il NICKNAME della squadra americana? Quindi sono GLI HALIFAX HIGHLANDERS, GLI HIGHLANDERS, ma non "GLI HALIFAX"! Come (per citare una squadra tra le più famose) sono I BOSTON RED SOX, I RED SOX e non "I BOSTON". Ci vuole tanto a capirlo o nel 2018 (o meglio, nel 2017 visto l'anno di uscita del film) non si arriva a capire una banalità simile?
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