Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
In quel periodo Cottafavi si divideva fra sceneggiati televisivi e prodottini di scarso livello per il grande schermo; girò anche qualche peplum, fra i quali questo La vendetta di Ercole, non fra i peggiori del filone, ma comunque aderente ai relativi, modestissimi standard. Ercole è qui Mark Forest - all'anagrafe Lorenzo Degni, italoamericano di Brooklyn -, al debutto su pellicola e che presto diverrà uno dei volti più celebri del film mitologico; interpreterà ancora Ercole in un paio di occasioni, ma verrà più spesso impiegato nei panni di Maciste. A dire il vero, come è noto, poco cambiava fra un eroe mitologico o l'altro: tutti si somigliavano, in questi lavorucci, nel loro perenne sfoggio di muscoli e audacia, verso la riconquista di una donna amata o di un regno usurpato, utilizzando una violenza parossistica, inverosimile sempre e solo nel nome dell'ideale della giustizia. Il cattivo è qui l'azzeccatissimo Broderick Crawford, tornato a girare nel Belpaese dopo la sfortunata parentesi de Il bidone felliniano (1955); nel cast compaiono anche Gaby Andrè, Wandisa Guida e Giancarlo Sbragia. Si segnala una scena madre già in apertura: quella in cui Ercole sconfigge l'infernale cane a tre teste Cerbero, un pupazzone di cartapesta avvolto nelle fiamme e mosso in maniera approssimativa da qualche rudimentale meccanismo. 3/10.
Il figlio di Ercole si innamora ricambiato della figlia di un re malvagio; quest'ultimo non solo non acconsente alle nozze, ma rapisce pure la moglie di Ercole. Si scatena la vendetta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta