Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film
Vorrebbe essere un thriller mozzafiato, diventa una marvellata di serie B, senza neanche la giustificazione di un plot accettabile.
Un testimone sale su un treno di pendolari per recarsi ad un processo dove sarà cruciale la sua testimonianza.
I cattivi che devono fermarlo non sanno chi sia, ma guarda caso sanno quale treno prenderà, a che ora e dove deve arrivare, e sono disposti a qualsiasi mossa.
E quale sarà allora, la mossa? Ingaggiare un ex poliziotto appena licenziato dal suo lavoro di assicuratore (lo avranno fatto licenziare i cattivi?) che prende tutti giorni quel treno a quell'ora, e prima dietro lauta ricompensa, poi dopo la minaccia di far del male alla sua famiglia, affidargli il compito di individuare questo tizio o questa tizia e prendergli la borsa che reca con se'.
Verrà seguito sul treno via cellulare ed ogni persona che contrasterà il piano verrà fatta fuori.
Ovviamente il nostro eroe, un Liam Neeson alla soglia dei sessantasei anni me che ne dichiara sessanta nel film, sbaraglierà tutto e tutti, ammesso che noi tutti che guardiamo si abdichi definitivamente alla nostra credulità, sospendendola in un limbo irreale quasi quanto le peripezie cui assisteremo per l'intero film.
Ma perché, dico io, perché? La parte thriller sembra scritta da Camilleri, tanto è ridicola e contorta, quella action invece diventa barzelletta mano a mano che il treno procede, con le riprese velocizzate, quando c'è da tonificare una colluttazione, o a ralenty quando volano i vagoni.
Siamo dalle parti del recentissimo Millennium. Tutto da ridere. O meglio, da piangere.
Nota finale per Vera Farmiga che risulta protagonista, ma in realtà appare poco più del bigliettaio che controlla gli abbonamenti...
Ma voglio salvare almeno la ripresa iniziale, con montaggio serrato e alternato delle varie aperture di giornata di Liam, i buongiorno alla sua famiglia, i percorsi in auto fino alla stazione, mosse e azioni ripetute quotidianamente, scandite dagli stessi movimenti ma a volte con un sorriso, a volte con un cruccio, un giorno più di fretta, e l'altro coi pensieri, una volta con la neve, oppure col sole. Una originale sequenza iniziale che ben predisporrebbe.
Se poi non ci fossero le altre due ore a vanificare il promettente incipit ...
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