Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Curiosa miscela tra poliziottesco e commediaccia all'italiana. Siamo agli albori del personaggio Monnezza, che qui, ancora privo dell'alter ego Bombolo alias Venticello, gestisce un ristorante (nel quale ovviamente i clienti sono maltrattati: «Cameriere, mi trovi un tavolo», «Perché, da te nun t'o sai trovà?»). Monnezza è anche presidente della F.I.G.A. (Federazione Italiana Gratta Antiviolenza) e cerca di tenere fuori i suoi adepti dalle rapine a mano armata. La parte "poliziesca", rappresentata dal commissario Luc Merenda, e quella comica stentano ad amalgamarsi, forse anche perché Milian proprio non sopportava Merenda. Ci sono comunque spunti di (greve) umorismo, soprattutto quando Monnezza è alle prese con la moglie (Piersanti) cicciona con ambizioni d'attrice: è stata infatti scritturata per mollare dodici scorregge in un film.
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