Regia di Greg McLean vedi scheda film
Un ventenne di origine ebraica decide di ribellarsi ai doveri legati alla tradizione di famiglia, e, ad inizio anni ’80, scappa di casa, deciso a prendersi un anno sabbatico da dedicare ai viaggi esplorativi nelle zone più impervie del pianeta. Lo seguiamo mentre si appresta ad affrontare le insidie della giungla amazonica, nel momento in cui la sua strada si incrocia con quella di due altri avventurieri suoi coetanei, tra cui un fotografo di professione. Ingannati da una guida fraudolenta di origine tedesca, i tre finiranno per perdersi in quel bosco pieno di insidie. Divisi in due gruppi da due, il nostro procederà col fotografo via fiume, ma l’avventura nella zattera durerà poco ed i due, divisi dalla corrente, si perderanno. Il fotografo sarà ritrovato e messo in salvo, mentre per il nostro protagonista ci vorranno diverse settimane e la costanza irrefrenabile del suo amico per impedire ai soccorsi di arrendersi nelle ricerche.
Tratto dalle memorie del vero Yossi Ghinsberg, il film dell’australiano Greg McLean, non nuovo alla giungla e alla natura ostile, e regista horror piuttosto acclamato e noto (Wolf Creek con seguito su tutti), gira un film teso in cui la minaccia della giungla potente ed impenetrabile, diventa concreta nello spettatore quasi quanto ci trovassimo per davvero dinanzi ad una minaccia da film dell’orrore.
Nel film spicca l’interpretazione “vissuta” e ispirata di un notevole Daniel Radcliffe, non nuovo ad accettare lavori anche fisicamente impegnativi, o non troppo scontati da parte di un attore divenuto divo sin troppo giovane, ma abile a saper mantenere una certa originalità ad una carriera molto studiata, che si sforza in tutti i modi di tenerlo in auge, approfittando di una sua indubbia capacità recitativa ormai assodata. Lo affiancano Alex Russell, giovane attore già visto in diverse occasioni e pellicole e film di cassetta, e il qui infido e spregiudicato Thomas Kretschmann, bravo e volitivo attore tedesco di fama internazionale.
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