Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Storia extraconiugale fra uno sciupafemmine e una donna cieca.
Non è la classica storia d'amore, non è il solito rapporto nevrotico che coinvolge sesso, sentimenti e vita personale; Il colore nascosto delle cose gioca il jolly e mette in scena una storia extraconiugale che coinvolge una cieca. Ed ecco tutto. Il rapporto sconvolgerà le vite di entrambi i partner, l'handicap sarà inizialmente un ostacolo, poi un ponte d'intesa fra i due, infine tornerà ad allontanarli: tutto piuttosto prevedibile nella sceneggiatura - ben scritta, assolutamente, con personaggi veri e dialoghi credibili - di Davide Lantieri, Doriana Leondeff e del regista Silvio Soldini; va in ogni caso rilevata la sensazione più che netta di non assistere al consueto buonismo ipocrita e neppure a un film morbosamente incentrato sulle problematiche di una persona con handicap, il che di per sè già non è poco. Tutt'altro: Valeria Golino interpreta (molto bene: come si dice del vino, migliora con gli anni) qui una persona al di sopra di ogni sospetto, con una vita più che soddisfacente e una sana carica erotica; meno incisivo, ma comunque non dannoso, l'altro protagonista Adriano Giannini, mentre in parti minori troviamo tra gli altri Anna Ferzetti, Giuseppe Cederna, Valentina Carnelutti e Laura Adriani. Soldini torna a lavorare a soggetto a cinque anni di distanza dal valido Il comandante e la cicogna (con un documentario e un corto licenziati nel frattempo) e lascia intendere che le capacità di produrre buon cinema non sono affatto svanite, ma pare in questa occasione servito non al meglio da una storia priva di particolari implicazioni o riflessioni. 5,5/10.
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