Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film
Venezia 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Per potermi gustare a pieno il film di Susanna Nicchiarelli alla Mostra del Cinema di Venezia ho deciso di saltare il ben più atteso Downsizing, film d'apertura del concorso principale. Ero molto eccitato al pensiero di vedere un'opera che parlasse di Nico, artista famosa che conoscevo sommariamente o meglio di cui conoscevo il sodalizio con i leggendari Velvet Underground dal quale scaturì, a mio parere, uno dei massimi album della storia del rock (Velvet Underground and Nico ndr). La mia conoscenza di Nico, ad essere sincero, si esauriva a quell'aureo periodo e a quella felice scelta artistica di Andy Warhol di combinare il teutonico timbro vocale della modella tedesca alla personalità di Lou Reed e soci. Tuttavia, la regista, nel suo lavoro, mette debite distanze da quell'epoca dorata raccontandoci gli ultimi tribolati anni di vita della "Sacerdotessa delle Tenebre", il difficile rapporto con il figlio, i problemi di tossicodipendenza, le complesse relazioni con il proprio entourage, ma anche la voglia di essere madre, donna, artista apprezzata per le proprie capacità espressive e non per la bellezza esteriore. Il merito del film è di restituirci il ritratto della vera Christa Päffgen evitando le trappole del biopic agiografico ti stampo hollywoodiano, esaltando la grandissima interpretazione di Trine Dyrholm (anche lei in passato cantante) e utilizzando i brani più introspettivi di Nico (che Trine canta alla perfezione). Perché niente più della musica di Nico sa rendere il migliore omaggio a Christa Päffgen. E il perdurare incessante di "All tomorrow's party" nelle mie orecchie, per tutta la durata del Festival, lo dimostra. Per fan e non solo.
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