Trama
La storia degli ultimi anni di una delle più importanti icone pop del Novecento: Nico, prima famosa modella negli anni '60, poi cantante dei Velvet Underground e musa di Lou Reed, nell'ultima parte della sua vita in giro per l'Europa interprete delle sue canzoni insieme a una band inglese.
Approfondimento
NICO, 1988: LA DONNA DIETRO L'ICONA
Diretto e scritto da Susanna Nicchiarelli, Nico, 1988 è un road-movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna dalla bellezza leggendaria, Nico vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera da solista. Nico, 1988 racconta degli ultimi tour di Nico e della band che l'accompagnava in giro per l'Europa degli anni Ottanta, anni in cui la "sacerdotessa delle tenebre", così veniva chiamata, ritrova sé stessa, liberandosi del peso della sua bellezza e ricostruendo un rapporto con il suo unico figlio dimenticato. Ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, la campagna polacca e il litorale romano, Nico, 1988 è dunque la storia di una rinascita, di un'artista, di una madre, di una donna oltre la sua icona.
Con la direzione della fotografia di Crystel Fournier, le scenografie di Alessandro Vannucci (con Igor Gabriel), i costumi di Francesca e Roberta Vecchi e le musiche originali di Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, Nico, 1988 viene così raccontato dalla regista in occasione della partecipazione al Festival di Venezia 2017 nella sezione Orizzonti: "Nico era una musicista complessa, ma la sua rimane una tra le produzioni più coraggiose del periodo: ha creato uno stile unico nel quale la ricerca di un'espressione personale si coniugava alla provocazione, l'esperimento, l'ironia, e soprattutto il coraggio. Senza lasciarsi influenzare da quello che le accadeva intorno, negli anni in cui esplodeva la Disco Music, lei componeva canzoni cupe e tenebrose che hanno influenzato successivamente in maniera radicale i movimenti Gothic, New Wave e la maggior parte della produzione Underground degli anni Ottanta. Eppure, questa Nico non la conosce quasi nessuno. Di Nico si parla solo in funzione degli uomini famosi con cui è stata oppure soltanto in virtù dell'esperienza Factory Warhol - Velvet Underground, ma Nico è stata altro ed è stata molto di più negli anni a venire.
La storia di Nico è la storia di un'artista che trova soddisfazione nella sua arte solo dopo aver perso la maggior parte dei suoi fan; è la storia di una delle donne più belle del mondo che si scopre felice soltanto dopo essersi finalmente liberata della sua bellezza. Io ho voluto fare un film su questo: sulla donna che Nico è stata dietro ed oltre l'immagine che la maggior parte delle persone ha di lei, oltre l'icona: oltre "Nico", il suo nome d'arte, ho voluto raccontare la vera Christa. E assieme alla sua storia ho voluto raccontare la storia di tante donne: perché nella sua parabola al contrario, per quanto drammaticamente estrema, si trova tutta la difficoltà di una donna che vive il proprio ruolo di artista, e di madre, negli anni della maturità".
Il cast
A dirigere Nico, 1988 è Susanna Nicchiaralli. Nata a Roma nel 1975, la Nicchiarelli è laureata Laureata in Filosofia con Perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa e si è diplomata in Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 2004. Ha iniziato la sua carriera lavorando con Nanni… Vedi tutto
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- Miglior film - Orizzonti al Festival di Venezia 2017
Commenti (7) vedi tutti
Biopic sul nulla proprio. Roba ridicola Voto 0
commento di ILDIODELLERECENSIONISusanna Nicchiarelli ama girare film su figure di donne che al mondo hanno voluto dare del tu. "Nico" ci porta dentro la dolente creatività di una delle icone pop più importanti del novecento, nel suo modo naturale di essere anticonformista. Ma al coraggio di una biografia crepuscolare non corrisponde il ritmo per farla emergere per come dovrebbe.
commento di Peppe ComuneDi Nico si sarebbe potuto parlare della prima parte della sua carriera e usarla come pretesto per descrivere personaggi come Warhol e tutti quelli che vi gravitarono attorno, ma capisco che con 10/15 € come budge t non si poteva fare di meglio...occasione persa. Voto 1
commento di Bladerunner76interessante, un pò confusionario ma interessante. Dome de la muerte fondamentale Una grande artista morta troppo giovane.
commento di OttiperottiRiuscito a metà.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn film che evita con grazia le trappole del biopic classico e restituisce un potente affresco dell'animo tormentato della star Nico e della donna, Christa. Emozionante.
leggi la recensione completa di ROTOTOM"Volevo restituire verità e rendere omaggio al talento di Nico e raccontare i suoi due grandi dolori: il trauma di essere cresciuta nella povertà in una Berlino Ovest distrutta — ogni volta che chiudo gli occhi, diceva, tutto riparte da lì — e il rapporto con il figlio avuto con Alain Delon, che non lo aveva mai riconosciuto." Susanna Nicchiarelli
leggi la recensione completa di yume