Regia di Valerio Mieli vedi scheda film
Ricordi? (2018): locandina
Una storia (d'amore, di vita e di perdite) che non esiste, di personaggi senza nome, in una “città-foresta” piena di simboli che si corrispondono, in un presente che non esiste perché fissato in realtà cangianti e mutevoli, attraversato/sovrastato dai fantasmi del passato e dalle angosce del futuro.
I ricordi come «tante piccole fratture» che svuotano il tempo e svelano ineluttabilmente l'ignoto temuto, come simulacro di un culto venerato che alberga solo in noi; frammenti di memorie che fluttuano tra onde che cambiano direzione (e contesto, e dimensione, e acque) a seconda del punto di vista: così, un luogo della mente, un pezzo di vissuto condiviso, persino il primo incontro, ha una esistenza differente. Il colore del vestito, il taglio di capelli, le parole, i silenzi, le espressioni, l'atmosfera (fredda/calda; livida/solare; triste/allegra).
Lui e Lei, e gli altri, dispersi tra le nebbie di ricordi che si ricostruiscono, si reinventano, si immagazzinano ora in anfratti funebri ora in ariose campagne ora in sensazioni sopite pronte a ridestarsi, sempre conflittuali, colorando i paesaggi dell'animo delle emozioni del momento che vive e muore e ancora vive in una fortezza esperienziale fragilissima che è sempre e solo la propria.
L'indeterminatezza che determina (la rete di realtà intrecciate nei tempi), l'anomalia che disciplina (lo stato delle cose), l'inafferrabile che salda contraddizioni e incomprensioni e distanze, il rimosso e il non detto che erigono il castello dei sentimenti, ove tutto visse e vivrà (più volte, in più forme): gli impulsi mnemonici costituiscono un linguaggio universale in infiniti universi che collidono e si frantumano, si guardano e si allontanano, si cercano e si alter(n)ano, si accumulano e si decompongono, implodono e deviano, appaiono e svaniscono. Alla velocità della luce e sotto le luci filtrate di mille e mille pensieri rimasticati.
Eppure sono sempre lì. I ricordi. I traumi. Le domande. Lei e Lui. I rumori immaginati e gli umori versati, gli odori anelati e i respiri armonizzati, le oscillazioni del cuore e le vibrazioni del corpo, le connessioni (im)palpabili e le testimonianze residue, le cattiverie (forse) dette e le gioie (forse) donate.
Una (con)fusione di ruoli e suggestioni e ombre che riverbera in loop in una traccia (che sembra) già scritta, segnata, solcata: «Non è colpa nostra … È cominciato a finire quando è iniziato».
Come fosse una sonata che riecheggia in eterno le note della storia - sfocate, stonate e melodiose, sospese e assenti - in continuo movimento, tra suoni dolci che penetrano nel profondo e profumi vivaci che cantano il tumulto dei sensi.
Ricordi? è messa in forma del caos dei sentimenti, ricerca di rispondenza tra i frammenti dell'esistenza e rappresentazione filmica, studio dell'insondabile mistero che governa la trama dei ricordi, deflagrazione dei tempi e ardito enunciato (il presente è invisibile, un'illusione, uno zombie condannato alla non esistenza), impaginazione di ellissi narrative quale unico accesso al magma che avvolge l'impero della mente, flusso impressionista e simbolico di immagini e sequenze che abbracciano il ciclo della Natura, interpretazione calviniana e inscenamento organico del reale.
Anche, forse, il tentativo di raccontare la storia d'amore definitiva.
Lo sguardo è autentico, la prospettiva personale, la scrittura sfaccettata, la tecnica (regia-fotografia-montaggio) eccellente, il tocco sensibile, la colonna sonora vibrante (in scaletta Debussy, Bach, Vivaldi, Shostakovic, Tchaikovsky, Beethoven), il lirismo ricercato ma mai invadente, la resa visiva e materiale formidabile, la recitazione meravigliosa (Lei, Linda Caridi, già apprezzata in Antonia. è presenza luminosa e magnetica, conquista immediatamente; Lui, Luca Marinelli, ancora una volta colpisce per bravura e applicazione; entrambi di un'intensità disarmante).
Si può solo sperare che Valerio Mieli non impieghi altri dieci anni per realizzare un film (tanti ne sono passati dall'indimenticabile Dieci inverni), perché Ricordi? è oggetto di rara bellezza.
Ricordi? (2018): Luca Marinelli, Linda Caridi
Ricordi? (2018): Linda Caridi
Ricordi? (2018): Luca Marinelli, Linda Caridi
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A me è sfuggito, ma se è piaciuto a te è da non perdere….
Uscito in poche sale, e ha incassato poco, ergo non rimarrà per molti giorni ancora ... Se puoi, Annamaria, non lasciartelo sfuggire! Ciao.
Anche a Roma, relegato in sale d'essai, ottima pellicola, peccato per il finale scontato.
"Scontato" se ci fidiamo di quello che vediamo.
....ricordi?, c'era stato un tale, Gianluca Maria Tavarelli, con "Un amore" (oggi fa fiction...se deve pure campa'), era il 1999; poi, un altro, con "Dieci inverni", era il 2009; ed ora, toh, ma è lo stesso! Mieli. E' il 2019...Ciao, Greg.
"Un amore" mi manca, ho letto ora la sinossi e m'intriga (perché sì, confesso, sono un romantico, e le cose facili, lineari m'annoiano). Preso nota, grazie. Aggiungerei due altri (ovvi) titoli americani, ovvero 500 giorni insieme e Eternal sunshine of the spotless mind. Ciao!
Appena visto,di alta cura formale,ambizioso e personale.ma purtroppo a me non e' piaciuto...l'ho trovato stucchevole e forse sono un po' di parte perche' anche il precedente film di Mieli non mi aveva entusiasmato....mah forse il regista e io non abbiamo feeling,comunque mi fa piacere che a te sia piaciuto e lo hai argomentato bene,grazie.
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