Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Hiroaki Samura è un mangaka (fumettista) notevole. I suoi lavori sono caratterizzati da una violenza grafica atroce, dolorosa; sembra quasi cozzare con il tratto della sua matita: leggero, pulito, delicato e particolare. Eppure è un mix devastante! L'immortale è il suo capolavoro, almeno fino ad oggi. 30 volumi strutturati in maniera precisa senza tempi morti, con una storia potente che è stata portata in TV con una prima serie animata appena sufficiente. Miike, regista più unico che raro , prova nell'impresa di trasformarlo in live. Anche lui, però, con sufficienza. D'altronde riassumere 30 volumi è impossibile. Sono stati saltati punti cruciali, dando spazio ad interminabili combattimenti che dopo mezz'ora stancano. Che lungaggini! Violenza? Anche quella disturba affatto dopo mezz'ora ...
La caratterizzazione dei personaggi ne risente parecchio: nessuna crescita, nessuno sviluppo.
Rimane comunque una bella fotografia, la maestria del regista e qualche buon momento. Chi è interessato al manga, a breve uscirà un'edizione Deluxe: approfittatene.
Ultima curiosità: il simbolo che Manji porta dietro l'abito è una svastica. Nel film diventa uno schizzo senza senso. Evidentemente hanno preferito (o imposto?) il cambio per evitare equivoci.
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