Regia di Vincenzo Alfieri vedi scheda film
Due fratelli male in arnese fanno una rapina notturna nella ditta dove lavora uno dei due, intenzionato semplicemente a riprendersi ciò che non gli è stato pagato. Ma la bravata fa arrestare il padrone della ditta per altri traffici illeciti e i due fratelli diventano eroi giornalistici con il nome de I demolitori. A quel punto non possono che proseguire sulle orme di Robin Hood.
La prima regia cinematografica in lungometraggio firmata da Vincenzo Alfieri, già interprete attivo da oltre un decennio soprattutto sul piccolo schermo, è questa I peggiori, una pellicola dotata di gran ritmo, buona verve, una valida serie di caratteristi perfettamente in parte e una trama – qui i difetti maggiori – lineare alla massima potenza, piuttosto priva di originalità e facilmente prevedibile. La sceneggiatura dello stesso regista e protagonista, di Alessandro Aronadio, di Giorgio Caruso, di Renato Sannio e di Raffaele Verzillo unisce un discreto – nel senso di concreto, ma non eccessivamente invadente – realismo a uno stile fumettistico che può idealmente richiamare alla mente il buon successo di Lo chiamavano Jeeg Robot (Gabriele Mainetti, 2015); Alfieri e Lino Guanciale come protagonisti non sfigurano, ma passano sempre in secondo piano quando entrano in scena spalle del calibro di Biagio Izzo, Francesco Paolantoni, Ernesto Mahieux. Con la supervisione di Consuelo Catucci, Alfieri ha curato anche il montaggio: non male per un’opera prima senza un budget ponderoso, a conti fatti. 3,5/10.
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