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I peggiori

Regia di Vincenzo Alfieri vedi scheda film

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La recensione su I peggiori

di Furetto60
6 stelle

Simpatica commedia in salsa partenopea.

Massimo e Fabrizio sono due giovani fratelli romani, trapiantati a Napoli.Vissuti sempre nell'agio, fino a quando la madre è scappata via, dopo aver dichiarato fallimento,dilapidando  i risparmi  di centinaia di famiglie, che si erano affidati alla sua finanziaria. Ritrovandosi squattrinati e senza prospettive, si barcamenano come possono. Massimo  costretto a lavorare da manovale  in un cantiere edile, per un criminale albanese, che sfrutta i propri dipendenti, per lo più extracomunitari e che è sul libro paga di una rampante e scaltra manager italiana, donna cinica e priva di scrupoli. Fabrizio, laureato in giurisprudenza, si adatta a fare l'archivista in tribunale per 520 euro al mese, in compagnia di un pigro, ma simpatico e saggio collega, ex gloria dei tribunali. Sempre in bolletta i due non riescono a pagare l'affitto e rischiano di essere sfrattati e di perdere anche l'affido della sorella tredicenne Chiara. E' a questo punto che quasi per caso danno una svolta alla loro vita,si improvvisano ladri e durante una rapina perpetrata ai danni del datore di lavoro di Massimo, rinvengono in cassaforte, i passaporti sequestrati a scopo ricattatorio ai danni dei lavoratori stranieri ed è a questo punto che decidono di diventare "i Demolitori",una sorta di giustizieri, che vendicano a pagamento, coloro che hanno subito un torto e puniscono  in maniera esemplare e condivisa in rete, i cosiddetti"furbetti del quartierino". Dunque Massimo e Fabrizio diventano degli "eroi" agli occhi del popolo, soprattutto di quello del web. Naturalmente sono dei dilettanti, ma grazie ad una serie di fortunate coincidenze, riescono tuttavia ad apparire “credibili”

Dopo svariate peripezie e diverse “ammaccature”se la caveranno in qualche modo e l’happy-end è assicurato

Idea di partenza buona, anche se non del tutto originale, si mette sulla scia di lavori come  "Lo chiamavano jeeg robot e “Smetto quando voglio,” sviluppata in modo un tantino disordinato, tuttavia si regge su di una sceneggiatura discreta e spesso si ride e  sorride di gusto. Ottima l'interpretazione di Paolantoni, buona anche quella di Biagio Izzo, in un ruolo atipico rispetto ai suoi standard abituali. Napoli è diventata da tempo il palcoscenico ottimale per qualsiasi copione cinematografico, soprattutto per quelli di natura comica, d'altronde lo diceva anche De Filippo, che la città partenopea è un teatro a cielo aperto.

 

 

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