Regia di Vincenzo Alfieri vedi scheda film
Una discreta commedia con riferimenti all'attualità, ma senza pretesa di essere presa troppo sul serio. Ambientato a Napoli, il film racconta di due fratelli che, dopo un'adolescenza presumibilmente agiata, dopo il fallimento dell'azienda di famiglia, si trovano a dover vivere con poche risorse e per di più a doversi occupare di una ulteriore sorellina, molto sveglia ma ancora tredicenne. Seppur molto diversi tra loro, i due collaborano per mandare avanti la loro anomala famiglia, tra mille difficoltà quotidiane. Quasi casualmente, durante un tentativo di derubare un imprenditore disonesto, fanno scoprire alla polizia un traffico di passaporti; da quel giorno, i media ed i cittadini iniziano a celebrarli come eroi; di conseguenza i due, di cui in pochissimi conoscono l'identità perchè travisati, scelgono di sfruttare la situazione "smascherando" prepotenti e piccoli delinquenti su commissione. Il business funziona finchè la strada dei due non incrocia quella di una losca speculatrice, a sua volta contrastata da un testardo commissario di polizia. L'intreccio non è particolarmente complesso, la narrazione ha pochi momenti "morti", essendo composta da molte sequenze d'azione e siparietti comici; si segue con facilità e piacere, a patto di non chiederle un'eccessiva attinenza alla realtà. Non ho invece molto apprezzato la recitazione; i personaggi, in particolare i due protagonisti, mi sono sembrati poco spontanei; gli antagonisti, inoltre, un pochino stereotipati. Bravino comunque Biagio Izzo. Nonostante sia un prodotto di intrattenimento, il film tocca alcune tematiche serie. Tratteggia infatti un mondo torbido nel quale l'imprenditoria si lega con il malaffare e lo sfruttamento; rimestare nel quale è pericoloso, anche perchè esso ha radici e legami all'interno delle stutture dello Stato. L'ambientazione è una Napoli moderna, multietnica, non eccessivamente macchiettizzata. Un film non riuscito fino in fondo, ma comunque divertente, interessante, mai noioso.
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