Regia di Vincenzo Alfieri vedi scheda film
Un altro riuscito esperimento italiano "di genere "
Abbiamo due nuovi supereroi nel Belpaese: questa volta a Napoli, vogliono smascherare i truffatori e portano...le maschere di Maradona. Si chiamano I Demolitori, e dove non arriva la legge arrivano loro, ovviamente sotto compenso abbastanza caro e come luogo di ritrovo una chiesa. A interpretare questa strampalata e originale coppia di fratelli, aiutati nel settore tecnico dalla sorellina tredicenne che non può fare a meno di parlare in dialetto stretto, sono Lino Guanciale, affermatosi con fiction come "La porta rossa" e qui molto calato nel ruolo comico, e Vincenzo Alfieri, anche regista (esordiente), co-sceneggiatore e co-montatore, il fratello più moralista e tutto d'un pezzo. I due, con un pessimismo di fondo, si rendono conto di essere in Italia e si decidono a rubare la paga non retribuita, ma le cose non vanno proprio come previsto e smascherano casualmente un sequestro di passaporti degli operai extracomunitari, passando per degli eroi loro malgrado e cogliendo l'occasione di diventare qualcosa di più che dei semplici Peggiori. Alfieri ci mostra con una regia insolita e affascinante grazie ad un grande senso del ritmo una storia di pseudo-supereroi quasi fumettistica, ma allo stesso tempo d'impegno sociale (in una Napoli che chiede aiuto e ha bisogno disperatamente di ordine) , regalando allo spettatore tante risate, attraverso la bravura degli attori ( tra cui Biagio Izzo che se la cava alla grande nei panni seriosi di un commissario), battute a go go e situazioni stravaganti, come la difficoltà nel farsi capire da una commessa cinese, il ritrovarsi all'improvviso i villain davanti e Guanciale che si prende gioco dell'esperienza della sorella in fatto di social. Qualche scena d'azione in più ci voleva, ma quelle poche che ci sono sono vigorose e accompagnate dalle musiche adatte di Mirko Mancini. Una commedia dunque che vuole anche parodizzare il meccanismo dei cinecomic americani, dato che questa coppia è quasi verosimile, e forse il regista ha preso esempio da film come "Kick-ass", anche se qui la violenza e il sangue sono molto dosati, rendendo il film per tutti. Una scena a metà titoli di coda lascia la pellicola aperta, presupponendo un seguito. Un altro buon esperimento del nostro nuovo cinema di genere. Sarei contento di vedere un giorno, come amano chiamarlo, uno "Spaghetti Hero Universe", con la banda dei Laureati, Enzo Ceccotti e il Ragazzo Invisibile tutti uniti alla stregua degli Avengers.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta