Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film
Sciatto come sa essere un film 'diretto' da Michele Massimo Tarantini, questo Giovani, belle... probabilmente ricche è lo specchio di una situazione di profonda crisi, che non è solamente quella della commedia italiana, orfana ormai dei 'colonnelli' (invecchiati Sordi, Tognazzi e gli altri, persi definitivamente Totò, Fabrizi e via dicendo) e sempre più invasa da infiltrati televisivi, ma più in generale è una crisi della società, dei costumi e della cultura nazionale. L'approssimazione con cui viene scritta e gestita questa storiaccia è davvero sconsolante: dialoghi dementi, personaggi inconsistenti, situazioni paradossali in cui la logica non ha maggior peso che in una trama di film porno; dispiace vedere qui impegnati alcuni attori che, anche se non eccelsi, sono pur sempre caratteristi immeritevoli di tale fine, ma nessuno li ha d'altronde costretti a ritrovarsi in questo pasticcio (Gianfranco D'Angelo, Gianni Ciardo, Ugo Fangareggi, Lucio Montanaro, Michele Gammino). C'è anche il tocco surreale di Jimmy il fenomeno, portiere di uno stabile, mentre le cosce e le tettone sono gentilmente fornite dal trittico Carmen Russo, Nadia Cassini, Olivia Link (quest'ultima nota anche come Olivia Hardiman, protagonista indiscussa di una lunga serie di pellicole a luci rosse). Sguaiata, volgare e becera, questa commediaccia è uno dei tanti fondi toccati dal nostro cinema durante i deplorevoli anni '80; la sceneggiatura è colpa del regista e di Tito Carpi, le musiche non sono nemmeno malaccio e sono firmate da Fabio Frizzi. 1,5/10.
Tre amiche, per ereditare un miliardo da spartirsi, devono cornificare i rispettivi mariti. Gag a non finire.
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