Regia di Elio Petri vedi scheda film
In un prossimo futuro - rispetto l'anno di produzione del film - non ci saranno più guerre. La conflittualità umana è stata assorbita attraverso l'istituzionalizzazione di cacce tra persone. Chi volesse partecipare, per denaro, fama o sfogo d'istinti, deve sopravvivere a dieci cacce, alternando il ruolo di cacciatore a quello di preda. Ai superstiti sono riservati onori e ricchezze. I protagonisti del racconto sono Caroline Meredith, statunitense, la quale giunge a Roma per uccidere Marcello Poletti; entrambe sono alla loro decima prova. La fredda Caroline, per motivi pubblicitari, deve uccidere Marcello, un personaggio godereccio, inquieto, tormentato dai rapporti con le sue moglie ed amante. L'italiano sà di essere in pericolo, ma, stranamente, non fa molto per proteggersi. Un buon film di Elio Petri, gode di una trama ricca di suspence, toni leggeri - quasi da commedia - e, soprattutto, di una buona ambientazione fantascientifica. Il regista costruisce la società futura leggendo con occhio critico ed attento la realtà dei suoi tempi. Di fianco a "prodigi" scientifici che precorrono i tempi - TV molto piccole, facilmente movimentabili, telefoni a disco portatili - pone evoluzioni dei costumi, dei quali immagina i "semi" già piantati nella sua contemporaneità. Oltre all'istituzionalizzazione dell'omicidio, tramite le cacce, la società futura ammette la bigamia - moglie ed amanti sono consapevoli le une dell'esistenza delle altre - e valuta il matrimonio un atto "quotidiano"; è priva di prospettive, e ciò è testimoniato dalla ricerca di spiritualità alternative - il "culto del tramonto" - ma sempre dominata dall'avidità. I cacciatori più bravi sono, infatti, ricercati tra le multinazionali, che ne promuovono l'ingaggio a scopi pubblicitari. Il concetto di futuro immaginato da Elio Petri (e, credo, anche Robert Sheckley) ha un certo riscontro nel nostro presente. La prospettiva di una guerra mondiale è lontana; si combattono, però, tanti piccoli conflitti, armati e non, accesi da causalità legate ad un'economia spesso cieca al diritto ed alla morale, mentre l'aggressività individuale trova sfogo in tante attività, anche ludiche. Il regista concede molto spazio ai due personaggi. Marcello Poletti è interpretato da Marcello Mastroianni; uomo enigmatico, indecifrabile. A volte pragmatico e deciso, a volte esitante. Caroline è la bellissima e fredda Ursula Andress. Tra i due si stabilisce un rapporto contrastato, che nasce tra sotterfugi, inganni e seduzione, per poi svilupparsi in sentimento ed amore. Alcuni colpi di scena animano la conclusione; per buona parte del film, comunque, il ritmo è blando e consente di apprezzare la ricostruzione della società del futuro, i cui connotati esteriori - vestiti, veicoli - non sono immaginati poi molto diversi da quelli del 1965, anno di produzione. Opera interessante, ben interpretata e valida espressione di un'opinione non tanto del futuro, quanto di un presente, che il registra Elio Petri interpreta con sguardo pessimistico. Un'ultimo dettaglio. Ad un certo momento del racconto, il protagonista si reca in un luogo di svago, ove può scegliere, tra l'altro, se ascoltare musica "leggera" o "leggerissima", e nel quale decide di non sentire nulla per poter riflettere in tranquillità. La correlazione con il testo del brano "Musica Leggerissima", dei cantautori Colapesce e Dimartino, il cui testo esprime il desiderio di poter, per un po', "non pensare", è evidente. Chissà se è voluta o casuale ?
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