Regia di Elio Petri vedi scheda film
Un filmetto. Furbo, ammiccante. Opera forse più di Ponti che di Petri. Il regista romano ci mette del suo nella componente grottesca-paradossale, la prorompenza della Andress è difficile da dimenticare e le scenografie hanno quel gusto pop che lo rendono accattivante, anche se datato (i telefoni sono gli stessi utilizzati nei film di SF di Margheriti). D'altra parte, abbondano gli ammiccamenti, la superficialità, il cinismo a buon mercato. Mastroianni se la spassa a trasportare in un futuro improbabile il suo personaggio di latin lover pigro, bramato da svariate donne e fagocitato da una sfiancante battaglia dei sessi. Alla fine si risolve tutto in una banale critica alla società dei consumi e dei media, capace di sfruttare anche la violenza a fini pubblicitari. Uno spunto del genere doveva essere sfruttato meglio. Un film immaturo.
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