Espandi menu
cerca
Detenuto in attesa di giudizio

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

Recensioni

L'autore

FABIO1971

FABIO1971

Iscritto dal 15 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 118
  • Post 11
  • Recensioni 526
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Detenuto in attesa di giudizio

di FABIO1971
8 stelle

Giuseppe Di Noi è un geometra italiano emigrato in Svezia che, accompagnato da moglie e figli, torna in Italia per alcune settimane di vacanza. Giunto alla frontiera, però, viene bloccato dai carabinieri e condotto a San Vittore senza spiegazioni: è accusato di omicido colposo ma è convinto che si tratti soltanto di uno spiacevole equivoco, non immaginando minimamente quello che lo attenderà, tra i soprusi dei secondini, le angherie dei detenuti incalliti, trasferimenti a Regina Coeli e, poi, al carcere di Sagunto, senza la possibilità di chiarimenti o un giudice che affronti il suo caso. Una vicenda di malagiustizia di terrificante impatto emotivo sulle disumane condizioni di vita nelle carceri italiane e sulle storture della burocrazia: Loy imprime inizialmente al copione, firmato da Sergio Amidei e dal giornalista Emilio Sanna (già autore di Dentro il carcere, reportage realizzato per la Rai e, nel 1970, del libro Inchiesta sulle carceri, fonte diretta d'ispirazione del film), le stimmate della commedia di costume, spingendo il pedale del grottesco per evocare gli umori corrosivi della satira più pungente, salvo poi, quando gli eventi assumono pieghe più drammatiche, trasfigurarli nei toni furenti dell'accorata denuncia sociale, che trovano nella vibrante interpretazione di Alberto Sordi un'espressione di potente resa espressiva, interamente giocata tra lo sdegno e la rassegnazione delle vittime incolpevoli di kafkiana memoria. Lino Banfi, superbo, è il direttore del carcere di Sagunto, Michele Gammino il sacerdote don Paolo, Tano Cimarosa un secondino, Silvio Spaccesi un maresciallo, Mario Brega (non accreditato) uno dei detenuti, le musiche sono firmate da Carlo Rustichelli, la fotografia da Sergio D'Offizi. Un amaro e polemico pamphlet, tuttora attualissimo.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati