Regia di Nanni Loy vedi scheda film
La critica al sistema giudiziario/carcerario/burocratico italiano va di pari passo con quella all'italiano furbo, scansafatiche, inattendibile maneggione. Loy si spinge un po' oltre alla classica ironia/satira da commedia all'italiana, prende qualcosa da Risi e lo deforma in questo racconto allegorico in cui la sorte del protagonista è segnata, pur a sua completa insaputa. Anche quando finalmente riavrà la sua meritata libertà, infatti, Di Noi sarà irrimediabilmente segnato dall'incubo trascorso. Apocalittico e misantropico, con un gran Sordi, unico ed insostituibile protagonista.
Il geometra Di Noi, sposatosi in Svezia e là residente, torna in Italia in vacanza. Al confine però viene prelevato e sbattuto in cella con l'accusa di omicidio colposo preterintenzionale. Lui si dichiara innocente e ignaro dei fatti, ma rimane in cella in attesa di giudizio. Coinvolto in una rivolta dei carcerati, è catturato e relegato in un carcere di massima sicurezza. Quando finalmente riuscirà ad essere rilasciato come innocente, la sua esistenza sarà ormai troppo cambiata.
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