Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Un film cucito su misura per Milian (Tomás Quintín Rodríguez) che, per l'occasione, ripropone due dei suoi personaggi più famosi all'epoca: "Il Gobbo" [già protagonista di "Roma a mano armata" (1976)] e "Monnezza" [già protagonista di "Il trucido e lo sbirro" (1976) e "La banda del trucido" (1977) di Stelvio Massi]. E' la sceneggiatura di Lenzi che, cadute di tono a parte, non sempre riesce ad amalgamare il differente carattere dei due protagonisti, rimanendo sempre in bilico tra il robusto poliziesco da una parte e la commedia pecoreccia dall'altra, dimostrando anche una certa mancanza di idee, visto che è stata data carta bianca a Milian per i dialoghi dei suoi personaggi. Per ovviare a qualche amnesia, quindi, si è calcata la mano sulla violenza e soprattutto sul turpiloquio. Un'occasione mancata, anche perchè, rivestiti i panni del regista, Lenzi dimostra ancora una volta di saperci fare e Milian ce la mette proprio tutta (aiutato dal doppiaggio di Ferruccio Amendola) per non deludere le aspettative del pubblico (il film fu comunque un gran successo). Pino Colizzi è impeccabile nel personaggio del Commissario Sarti, ma resta il rimpianto di non aver visto Merli in questa parte.
Buona la colonna sonora di Franco Micalizzi, ma ancora più azzeccata la scelta di inserire nel film "Sora Rosa" e "Roma capoccia" di Antonello Venditti.
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