Regia di Edoardo Falcone vedi scheda film
Giacomo Antonelli, figlio eccentrico di una famiglia d’industriali è da sempre stato segnato dal suicidio del padre. L’incontro con il filosofo ed esoterista Ludovic Stern lo spinge a credere che il padre si sia reincarnato in Mario Pitagora, un truffatore che vive di espedienti.
La vita di un ‘bamboccione’ dei nostri tempi, facoltoso, colto e al tempo stesso legato al ricordo del padre, mal si sposa con la vita di una famiglia d’industriali ma al contrario si affianca alla perfezione con la seconda opera di Edoardo Falcone che dopo Se Dio Vuole - per il quale oltreoceano stanno già approntando un remake firmato da Bryan Singer - firma una nuova commedia ancora una volta vicina a temi ultraterreni. Perché se nella precedente pellicola si parlava di fede e come questa possa cambiarti la vita, questa volta si tratta il tema complicato dell’elaborazione del lutto visto attraverso lo sguardo di un uomo mai veramente cresciuto, maggiormente interessato ai suoi studi e passioni e molto meno alla vita di una famiglia pragmatica di capitani d’industria, in cui spiccano una madre casalinga, mantenuta e altrettanto svampita, un nuovo marito che ha preso le redini dell’azienda e una sorellastra che in azienda lavora in qualità di dirigente.
Fabio De Luigi porta in scena un personaggio calmo, serafico, e anche tormentato, una sorta di Forrest Gump studioso e contemplativo ma altrettanto incapace di abbandonare definitivamente il ricordo del padre che si getta dalla finestra del suo studio. Dall’altro lato il Mario Pitagora dipinto da Elio Germano è quanto di più pragmatico e esiziale ci possa essere, incapace di gestire, esattamente come Giacomo, una vita tranquilla, perché sempre braccato da usurai e da una moglie con la quale ormai è ai ferri corti. L’amicizia che si creerà tra i due, fra il prevedibile sconforto della famiglia di Giacomo, costituita da Stefania Sandrelli, Isabella Ragonese e Eros Pagni, e quella di Mario, in cui spicca Daniela Virgilio, nel ruolo della moglie, porterà i due a cambiarsi reciprocamente permettendo a Falcone di firmare una nuova pellicola che si discosta da quelle alle quali siamo abituati, dove la risata pare quasi sempre essere un obbligo irrinunciabile, sostituendola invece con una sana riflessione.
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