Regia di Edoardo Falcone vedi scheda film
Un film fragile, con poche idee sia nella scrittura che nella regia.
Il Karma va di moda? Facciamoci un film. L'idea della reincarnazione nel cinema e nella letteratura è già stata usata talmente tante volte da essere usurata. E su questa piccola idea (purtroppo è tutto qui) è stato scritto e girato l'intero film. Non racconto nuovamente la trama di "Questione di karma" perché ormai è ampiamente conosciuta. Ogni tanto la storia strappa un sorriso ed è garbata e senza volgarità. Ma è anche senza guizzi e senza idee e tutto procede in maniera prevedibile verso il finale nonostante gli sforzi eroici di Elio Germano e Fabio De Luigi di darsi un tono. Ultimamente vediamo spesso attori di talento prestarsi e sprecarsi a interpretare film senza anima di cui sembra che non abbiano letto la sceneggiatura. Forse la commedia italiana ha ormai infilato la via del non ritorno. Ha raggiunto il suo culmine con Perfetti Sconosciuti, un film a suo modo riuscito e apprezzato dal pubblico, ma è ora che autori, registi e produttori inventino altro. Falcone, il regista, purtroppo si prende anche colpe non sue. Quanti film inutili e ripetitivi come una barzelletta raccontata troppe volte, sono stati realizzati in questi ultimi anni? Non è che "Beata Ignoranza" , "Mamma o Papà" o "Omicidio all'Italiana" siano migliori. Voci narranti, musica invadente a ogni cambio scena, troppe situazioni telefonate. Dopo l'idea di partenza, per raccontare una storia, ce ne vogliono tante, ma tante altre. Non voglio insegnare ai nostri sceneggiatori come si scrive un film, ma se nel primo giorno di programmazione al cinema "Questione di Karma" ha incassato 34.000 euro in 300 sale vuol dire che il problema esiste.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta