Regia di Bernard Rose vedi scheda film
4 scene per cui suggerisco di vedere questo film: 1) Beethoven da bambino che galleggia sull'acqua dello stagno che riflette le stelle del cielo mentre in sottofondo esplode l'Ode alla gioia: una scena geniale, anche se il risultato è forse un po' di maniera 2) Il dolore che porta la morte di un bambino non ha parole e il Trio n. 5 Ghost esprime tutte le emozioni taciute 3) Il testo della lettera di Beethoven e tutto il romanticismo che si dipana tra quelle parole accompagnate dal concerto n. 5 per pianoforte 4) Beethoven che suona l'Adagio sostenuto "Al chiaro di luna" appoggiando l'orecchio al piano: esprime più che mai la tenacia di un uomo di fronte a una malattia che l'ha colpito nel senso che, citando il film, in lui doveva essere più sviluppato. Il resto forse non sarà tecnicamente perfetto, ma è un film da vedere per avvicinarsi di più alla musica di Beethoven, riprodotta nella colonna sonora del film da artisti di grande spessore interpretativo come Solti (alla direzione d'orchestra) e Perahia. E poi molte frasi messe in bocca ai personaggi e al Maestro sono tratte dai quaderni di conversazione e dal carteggio epistolare, quindi assolutamente realistiche.
Bellissima! Così bella che il film sembra più un espediente costruito intorno a essa che non la traccia che ne ha determinato la composizione.
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