Regia di Andrey Zvyagintsev vedi scheda film
Un film con la fotografia plumbea come il colore dei sentimenti che veicola. Ottimi attori.Facce perfette.Mancanza d’amore ovunque. Anche nella natura sterile, come le vite che nutre. Natura matrigna che sembra uscita da un quadro di Caspar Friedrich, come Abbazia nel querceto.
Un film con la fotografia plumbea come il colore dei sentimenti che veicola.
Ottimi attori. Facce perfette. Mancanza d’amore ovunque. Anche nella natura sterile, come le vite che nutre. Natura matrigna che sembra uscita da un quadro di Caspar Friedrich, come Abbazia nel querceto.
Cieli infiniti, tempeste, nebbia, foreste, ruderi e croci sono elementi ricorrenti nei paesaggi del pittore. La morte, tradotta in immagini ad esempio attraverso la raffigurazione di salici piangenti e di barche che si allontanano dalla costa, trova la sua massima espressione in una processione di monaci, intenti a reggere una bara, che si dirige verso il cancello di una chiesa in rovina, in uno scenario di funebre desolazione.
I monaci simili al gruppo di ricerca che è pieno di amore, saggezza buon senso. Tutto quello che manca alla famiglia con questi due genitori inutili, in grado di riprodursi solo per egoismo. A scapito di Alyosha, il piccolo protagonista, che ne subisce soprusi, insensibilità e degrado.
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