Regia di Andrea Pallaoro vedi scheda film
VENEZIA 74 - CONCORSO - COPPA VOLPI PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE A CHARLOTTE RAMPLING 9
Hannah è una moglie, una madre ed una nonna: o almeno lo è stata.
Una circostanza che non ci verrà mai chiarita, mandi estrema gravità, ha fatto di che l'anziano marito sia stato arrestato, riducendo la dinna in solitudine, tra sconcerto, incredulità, incapacità di reagire, prendere una posizione, quando anche le vie di comunicazione col figlio si interrompono clamorosamente, e con un effetto lacerante e doloroso piu' di una lama affilata nel petto.
Andrea Pallaoro segue le mosse, le espressioni, le sfaccettature più intime di una delle più grandi attrici viventi, Charlotte Rampling, e grazie a lei e al suo volto sofferente, alla sua espressione dilaniata ma anche orgogliosa, realizza un one-woman-show che non rinuncia ad un suo contesto compiuto e definito, lasciando saggiamente indefinito, e dunque interpretabile secondo le rispettive sensibilità, il fulcro centrale che l'ha resa di colpo una donna sola e straniera dalla realtà.
Pallaoro si giostra bene con riprese quasi unicamente indirizzate sulla star, ma permettendole di esprimersi e di dare spazio alla grande verve dell'attrice, prendendosi i giusti spazi e valorizzando sfondi e contesti, senza mai risultare soffocante, oppressivo, esageratamente aderente.
Ne scaturisce quasi un thriller emozionale e necessariamente introspettivo in cui, sarà scontato, ma è impossibile non induviduarvi valide e pertinenti tracce antonioniane.
Quasi inutile dover rimarcare che la prova della Rampling si rivela magistrale e la sua presenza essenziale alla riuscita della valida pellicola, di fatto il miglior film italiano al Concorso di Venezia 74. Anche se, a dirla tutta, di italiano, ad eccezione del regista e parte dei capitali, ci resta davvero piuttosto poco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta