Hannah è costretta a fare fronte a una situazione che porta con sé accuse infamanti. Suo marito è stato arrestato e, rimasta sola, Hannah inizia a confrontarsi con se stessa. Mentre si ostina a negare una verità generalmente appurata, la sua realtà diventa sempre più inquietante, portandola ad alienarsi dal mondo che la circonda e a confrontarsi con il proprio senso di identità, la vita coniugale e la società.
Approfondimento
HANNAH: IL TORMENTO INTERIORE DI UNA DONNA
Diretto da Andrea Pallaoro e sceneggiato dallo stesso con Orlando Tirado, Hannah è l'intimo ritratto di una donna di una certa età alle prese con la perdita della propria identità in un momento particolare della sua esistenza contraddistinta da negazione della realtà. Rimasta da sola a combattere con le conseguenze della prigionia del marito (accusato di un crimine indicibile), Hannah inizia pian piano a sgretolarsi. Attraverso l'esplorazione del suo graduale controllo emotivo e psicologico, Hannah esplora il confine delicato tra l'identità del singolo, le relazioni umane e le pressioni sociali.
Con la direzione della fotografia di Chayse Irvin, le scenografie di Marianna Sciveres, i costumi di Jackye Fauconnier e le musiche di Michelino Bisceglia, Hannah viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Venezia 2017: "Hannah esplora il tormento interiore di una donna intrappolata dalle proprie scelte di vita, paralizzata da insicurezze e dipendenze, dal suo stesso senso di lealtà e devozione. La disperazione di Hannah mi tocca profondamente, forse perché sono consapevole di quanto il mondo possa essere spietato nei suoi confronti, o forse perché in lei riconosco alcune parti di me stesso. Ciò che so per certo è che con questo film ho voluto sentirmi vicino a lei, tenerle la mano, incoraggiala, rassicurarla. Più di ogni altra cosa ho voluto che il mondo la vedesse, percepisse il suo dolore e assistesse al suo sforzo di ridefinirsi e riconoscersi, da sola, prima di scomparire".
Il cast
A dirigere Hannah è Andrea Pallaoro, regista di origine italiana che vive e lavora tra Los Angeles e New York. Nato a Trento nel 1982, Pallaoro ha conseguito un master in regia cinematografica al California Institute of the Arts e una laurea all'Hampshire College prima di debuttare alla regia con il cortometraggio… Vedi tutto
Basta, non ne posso più di questi film dove non succede nulla e dove non si capisce nulla! Mi sento presa in giro. Al di là dell'indiscussa bravura di Charlotte Rampling...
Film pesante e lento (insomma visibile su "Rai 3" per intenderci ...) Interpretato quasi in solitudine dalla Protagonista in modo valido ma stremante da seguire.voto.5.
Ottimo film e recitazione grandissima di Charlotte Rampling che non teme di denudarsi alla sua età. Secondo me avrebbe dovuto fare capire più chiaramente il reato di pedofilia che si intuisce dalla donna che bussa alla porta e dalle foto nascoste, trovate e gettate lontano da casa.
Accolto malissimo (per me ingiustamente) a Venezia, il regista a mio modesto avviso, con questa sua coraggiosa e ambiziosissima opera, conferma che il cinema italiano sa avere - nella mano giusta - uno sguardo internazionale di buona rilevanza. Non privo di difetti potremmo semmai imputare a Pallaoro una dose eccessiva di autocompiacimento.
E’ indubbiamente un cinema complesso e molto personale (anche difficile e controverso nella sua formulazione soprattutto estetica) quello di Pallaoro (qui alla sua seconda prova) che a mio modesto avviso è da considerarsi un risultato che definirei positivo soprattutto se proiettato nel panorama asfittico e ripetitivo (salvo rare eccezioni) della cinematografia nostrana.… leggi tutto
Venezia 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Uaawwn!!... scusate lo sbadiglio... Allora, il secondo film di Andrea Pallaoro... Uaawwnn! Scusate di nuovo... Non ce la faccio a scrivere di questo film. Potrei addormentarmi sulla tastiera. Forse perché ricordo la vagonata di sbadigli usciti dalla mia bocca in Sala Grande, alla divina presenza di Charlotte… leggi tutto
E’ indubbiamente un cinema complesso e molto personale (anche difficile e controverso nella sua formulazione soprattutto estetica) quello di Pallaoro (qui alla sua seconda prova) che a mio modesto avviso è da considerarsi un risultato che definirei positivo soprattutto se proiettato nel panorama asfittico e ripetitivo (salvo rare eccezioni) della cinematografia nostrana.…
Si tratta in realtà di un "rabbocco" perché le uscite di questa settimana sono soprattutto quelle che sono apparse nelle sale italiane ieri (anticipo causa San Valentino). Inoltre dei film citati…
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Uaawwn!!... scusate lo sbadiglio... Allora, il secondo film di Andrea Pallaoro... Uaawwnn! Scusate di nuovo... Non ce la faccio a scrivere di questo film. Potrei addormentarmi sulla tastiera. Forse perché ricordo la vagonata di sbadigli usciti dalla mia bocca in Sala Grande, alla divina presenza di Charlotte…
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Girato in lingua francese da un regista italiano che vive a Los Angeles "Hannah" è un film che vive sul paradosso costituito dall'internazionalità della propria confezione. Se, accanto al titolo del film, non ci fosse il nome del regista a rimarcarne con precisione la provenienza, l'opera di Andrea Pallaoro potrebbe essere scambiata senza alcun problema per un lungometraggio…
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Commenti (5) vedi tutti
Basta, non ne posso più di questi film dove non succede nulla e dove non si capisce nulla! Mi sento presa in giro. Al di là dell'indiscussa bravura di Charlotte Rampling...
commento di Artemisia1593Troppi misteri insoluti e indecifrabili dietro a questa donna,troppe zone morte....comunque da vedere.
commento di ezioFilm pesante e lento (insomma visibile su "Rai 3" per intenderci ...) Interpretato quasi in solitudine dalla Protagonista in modo valido ma stremante da seguire.voto.5.
commento di chribio1Ottimo film e recitazione grandissima di Charlotte Rampling che non teme di denudarsi alla sua età. Secondo me avrebbe dovuto fare capire più chiaramente il reato di pedofilia che si intuisce dalla donna che bussa alla porta e dalle foto nascoste, trovate e gettate lontano da casa.
commento di aldinoAccolto malissimo (per me ingiustamente) a Venezia, il regista a mio modesto avviso, con questa sua coraggiosa e ambiziosissima opera, conferma che il cinema italiano sa avere - nella mano giusta - uno sguardo internazionale di buona rilevanza. Non privo di difetti potremmo semmai imputare a Pallaoro una dose eccessiva di autocompiacimento.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792