Gino, giovane borgataro abbandonato dalla moglie, ha un figlioletto, Bruno, che egli cresce come meglio può. Il che non significa sempre in modo ineccepibile e gli altarini si scoprono quando il bambino racconta la sua vita in un tema scolastico. Gino rischia di vedersi tolto il figlio, va anche in galera, ma poi interviene Angela, un'assistente sociale, che, sposando Gino, farà da madre a Bruno. Tomas Milian si toglie dal personaggio di Monnezza che gli ha procurato il favore del pubblico di bocca buona, ma il suo linguaggio resta comunque triviale, a edificazione del bambinello.
Sembra uno dei film della serie con Nico Giraldi o Er Monnezza (senonché qui il personaggio si chiama Gino Quirino). Giusto qualche ritocco e un pizzico di denuncia sociale, ma poca fantasia. Preso "Manolesta" per quel che è e per quel che vuol rappresentare, tuttavia, ci si diverte abbastanza.
Quasi una fiabetta per questo film scritto da Ottavio Jemma ed Enrico Oldoini, nel quale Festa Campanile e Milian tentano di 'rivalutare' il personaggio di Nico Giraldi: impresa disperata, se non impossibile. Qui il nostro eroe si chiama Gino ed è un incallito ladruncolo burino, ma poco cambia davvero dall'ispettore Giraldi: è pur sempre un pessimo esempio ed un grande,… leggi tutto
Anche in questo film Tomas Milian si caratterizza come una vera e propria Maschera. Possiede un costume (vestiti colorati, l’ immancabile cappello, il trucco sotto gli occhi) e possiede soprattutto una sua unità strutturale di fondo (il corpo dello stesso Milian, la voce di Amendola). Tomas è un eroe popolare. E’ la voce del popolo. E’ quello che attraverso le parolacce dice la… leggi tutto
Quasi una fiabetta per questo film scritto da Ottavio Jemma ed Enrico Oldoini, nel quale Festa Campanile e Milian tentano di 'rivalutare' il personaggio di Nico Giraldi: impresa disperata, se non impossibile. Qui il nostro eroe si chiama Gino ed è un incallito ladruncolo burino, ma poco cambia davvero dall'ispettore Giraldi: è pur sempre un pessimo esempio ed un grande,…
A Natale, le pantagrueliche mangiate si alternano (e spesso sovrappongono) ad estenuanti partite a carte tra i più disparati giochi varianti da regione a regione. Con l’occasione…
Sceneggiatura risicata all’osso e portata per le lunghe tanto per raggiungere i canonici 90 minuti (o quelli che sono). Epilogo telefonato. Il tutto si regge sulle spalle di Tomas Milian (che ripropone, pari pari, il personaggio Nico Giraldi). Poco accattivante il soggetto. Voto: 5
Si vuole dare un senso più concreto al personaggio di Monnezza, la cosa riesce a metà, il gioco è troppo scoperto ed il passato è troppo all'ingrosso per riuscire bene. Campanile, che viveva di certe operazione, ci prova, la riuscita è stiracchiata oltre che dalla realizzazione anche dalal trama. Comunque si ride, anche se della grana grossa, non se ne fa a meno
Anche in questo film Tomas Milian si caratterizza come una vera e propria Maschera. Possiede un costume (vestiti colorati, l’ immancabile cappello, il trucco sotto gli occhi) e possiede soprattutto una sua unità strutturale di fondo (il corpo dello stesso Milian, la voce di Amendola). Tomas è un eroe popolare. E’ la voce del popolo. E’ quello che attraverso le parolacce dice la…
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Commenti (3) vedi tutti
Sembra uno dei film della serie con Nico Giraldi o Er Monnezza (senonché qui il personaggio si chiama Gino Quirino). Giusto qualche ritocco e un pizzico di denuncia sociale, ma poca fantasia. Preso "Manolesta" per quel che è e per quel che vuol rappresentare, tuttavia, ci si diverte abbastanza.
commento di moviemanDivertimento poco, però è stato emozionante vedere le arrampicate senza controfigura di Tomas Milian…
commento di wang yuFilmetto di nessuna pretesa, con un po' meno di turpiloquio che nei film del Monnezza e con un lieto fine che sa tanto di volemosebbene.
commento di sasso67