Regia di Michael Radford vedi scheda film
Il professionismo di Michael Radford ha fatto dei passi indietro dai tempi del "Postino, che già non era esattamente un capolavoro. Questa "Musica del silenzio" è il tipico bio-pic su un artista che deve superare infiniti ostacoli legati all'handicap e alla sorte poco propizia per raggiungere il meritato successo e la consacrazione internazionale. Purtroppo i personaggi hanno poco spessore nella sceneggiatura scritta dal regista con Anna Pavignano, a cominciare dall'alter ego di Andrea Bocelli Amos Bardi, lo sfondo su cui si svolge la vicenda è la tipica Italia da pizza e mandolino che piace tanto agli stranieri che decretarono il trionfo americano del film con Troisi, non mancano stereotipi e colpi bassi melodrammatici, come nella scena in cui la madre di Amos apprende della futura cecità del figlio. Se tecnicamente Radford se la cava ancora benino, per il resto è un film superato che non dice nulla di originale sulla vita di Bocelli nonostante la generosa collaborazione del cantante toscano alla realizzazione. Da segnalare positivamente l'interpretazione di Toby Sebastian, che deve aver accuratamente studiato il prototipo, e fra i comprimari almeno un dignitoso Antonio Banderas, mentre appena passabili Luisa Ranieri, Ennio Fantastichini e Jordi Molla'. Mi ricorda un altro bio-pic recente prodotto dalla Rai su Dalida' per l'approccio piuttosto superficiale alla vita del personaggio; era senz'altro lecito aspettarsi qualcosa in piu'.
Voto 5/10
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