Regia di John Guillermin vedi scheda film
1945: il demoralizzato esercito tedesco ha l’ordine, proveniente direttamente da Hitler, di far saltare il ponte di Remagen, per impedire alle truppe alleate l’ultimo valico sul fiume Reno verso il cuore della Germania. Uno stremato plotone americano ha il compito di far saltare il ponte per tagliare la via di ritirata ad una divisione della Wehrmacht di 50000 uomini, che si trova ad ovest del Reno. Un generale tedesco decide di disobbedire agli ordini del Führer ed invia un valoroso maggiore per tenere il ponte, allo scopo di salvare i 50000 soldati. Arrivano al ponte per primi gli Americani, sempre con l’ordine di farlo saltare, allora anche i Tedeschi decidono di distruggerlo, ma a questo punto gli americani ricevono il comando di prendere il ponte senza distruggerlo e di tenerlo, per avere la strada spianata verso Berlino (dove devono arrivare prima dei Russi). Affidato ad ottimi attori – tra i quali spicca Ben Gazzara – e ad un regista di blockbuster (come il “King Kong” delaurentiisiano del 1976) come Guillermin, “Il ponte di Remagen” è un filmone, con poca trama e molti scoppi, grande, grosso e un po’ coglione (al pari di tanti altri prodotti di questo genere).
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