Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Nei limiti - evidenti - del genere del poliziesco "all'italiana", questo Giustiziere non sfigura: molto oltre il poliziottesco/demenziale di Nico Giraldi e con una produzione medio-bassa ma tutt'altro che infima (può vantare pure un protagonista in comune con L'orgoglio degli Amberson, Joseph Cotten - per dire un titolo fra tanti); la tensione è governata con buona mano da Lenzi, che nel filone ha dimostrato di saperci fare. E la cosa che colpisce maggiormente è il nome del protagonista: Milian interpreta infatti Rambo, solitario esecutore della propria privata giustizia. Sarà una coincidenza? Pare di no. Il film con Stallone arriverà solo sette anni dopo, ma il violento romanzo da cui sarà tratto è già uscito ed evidentemente lo sceneggiatore Vincenzo Mannino doveva saperla lunga. In sostanza gli ideali che muovono questo lavoro non saranno altissimi (e nel 1975 il genere è ormai sulla cresta dell'onda, si è già visto di tutto e di più), ma Il giustiziere sfida la città riesce discretamene nei suoi intenti, delineando una figura di 'duro' impietoso verso i criminali ed abituato ad agire al di fuori della legge da cui discende legittimamente quel Giraldi di cui sopra. 5,5/10.
Nel tentativo di salvare un ragazzino da un sequestro, un agente viene ucciso. Il fratello Rambo, ex delinquente, interviene per vendicarlo (e liberare il ragazzino) destreggiandosi abilmente e con astuzia fra le bande criminali.
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