Regia di William Girdler vedi scheda film
Forse non sarà proprio un film da oscar, ma quello che conta di un film è come esso può rimanere impresso. Premesso che il grizzly è un animale che adoro e che non condivido sempre la connotazione sanguinaria che a tale animale è spesso affibbiata, affermo che questo film, visionato da me per la prima volta in data mercoledì 10 luglio 1996 alle ore 22:45, mi ha colpito profondamente. Tanto che l'ho poi visto, tra la data sopracitata e l'ottobre 2009, 36 volte. Non ho mai capito il perchè di ciò. Il mio discorso non riguarda tanto dei parametri tecnici cinematografici, quanto un ambito di immagini, situazioni, luoghi e anche parole che messi insieme hanno suscitato in me una serie di ricordi e di collegamenti da cui è scaturita la passione per questo film. Non mi sento di consigliare di vederlo, perchè un'interpretazione (non solo di un film, ma in generale) varia da individuo a individuo, e un'altra persona potrebbe benissimo trovare questo film orrendo. Debbo però precisare che nessun altro film, sebbene ne abbia visti di infinitamente migliori, mi ha mai colpito in questo modo.
Il grizzly scende a valle nella zona dove c'è il campeggio dei turisti in un grosso parco nazionale non identificato e comincia a seminare il terrore, uccidendo per procurarsi carne umana. Il sovrintendente del parco non vuole chiuderlo a causa dei suoi interessi, ma alla fine è costretto a rivedere questa presa di posizione. Le vittime in totale saranno 9. Direi che la trama può essere accettabile.
Mi è piaciuta molto; ma non tanto quella iniziale, quanto quella finale che si sente dopo che Christopher George uccide l'orso e mentre il film finisce. Quella musica ha giocato un ruolo fondamentale nel colpirmi del film in generale. Piena di poesia e tristezza. Bellissima.
Mi sentirei di cambiare solo una cosa: non farei morire nè Richard Jaeckel nè Andrew Prine, per vederli trionfare insieme a Christopher George. Piuttosto farei morire altri due campeggiatori. Sarebbe infatti il top vedere trionfare Christopher George (l'idealista), Andrew Prine (l'uomo segnato dentro ed esperto di armi) e Richard Jaeckel (l'uomo con la natura).
Non è famoso e con immenso dispiacere ho scoperto che è morto nel 1983 a soli 54 anni, per un infarto. A parte questo discorso, che mi lascia pieno di tristezza, questo attore mi ha colpito. In particolare, sono rimasto colpito da alcune espressioni del volto, da alcuni suoi sguardi e da alcune frasi. E' il protagonista idealista che deve scontrarsi con il capo, che al contrario è interessato, per salvare la situazione e la vita dei campeggiatori, anche a costo di perdere il posto di capo guardia forestale. Lo ritengo un attore in grado di dare la giusta interpretazione del personaggio in relazione agli eventi e alle varie sfaccettature della storia. Michael Kelly è un grande uomo, come forse non ce ne sono più...
Non particolarmente simpatica e molto sconosciuta. Questa attrice non mi dice nulla...
E' l'antagonista, colui che ostacola il protagonista in quella che sarebbe la cosa più corretta da fare (cioè chiudere il parco e dare la caccia all'orso), tanto da ritenere l'orso meno pericoloso di quello che poi effettivamente si rivela. Naturalmente, questo personaggio non gode della simpatia del pubblico, sin dalle prime battute. Per tale motivo ritengo che Joe Dorsey, assolutamente sconosciuto (o almeno per me), sia entrato bene nel ruolo di viscido proprietario interessato solo agli incassi. In fondo, questo è un tema palesemente ripreso dal film "Lo squalo" di Spielberg, del 1975, in cui Roy Scheider vorrebbe chiudere le spiagge trovandosi di fronte l'opposizione del sindaco (Murray Hamilton) interessato soltanto ai guadagni. Forse monotono, tale motivo rimane tuttavia estremamente realistico e moderno.
Uomo chiuso, ex-soldato nel Vietnam, solitario, di poche parole, che dimostra però una grande umanità. Buona l'interpretazione di questo attore che non ho più rivisto. Molto mi è piaciuto anche il simpatico Richard Jaeckel, il professor Arthur Scott, superesperto di scienza naturale e amante della natura.
Non è sicuramente un regista di prim'ordine (per la verità, non l'ho mai sentito nominare, e credo anche che sia morto). Beh, certamente la regia non è un granchè, ma oggettivamente tutto il film non lo è (opinioni personali a parte).
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