Regia di Dean Matthew Ronalds vedi scheda film
34 TFF - AFTER HOURS
L'ingegno che porta ad arricchirsi o comunque ad emergere, l'idea che si differenzia dalle altre e produce ascolti, contatti, collegamenti e quindi remunerazione da pubblicità: a due imprenditori ancora giovani, ma da tempo operanti nell'ambito informatico, viene l'idea di creare una web company che si occupa di raccogliere, come una banca dati, i video amatoriali più particolari, curiosi ed attraenti che ogni giorno la gente si industria a produrre.
Tra questi, un giorno ne appare uno davvero particolare, sinistro, macabro, e davvero spaventevole: presso un cimitero, proprio nei pressi di una tomba di un personaggio tetramente illustre (capirete di chi si tratta), una ragazza in vestaglia cammina barcollando con i polsi sanguinanti: uno snaff movie reale? il bello viene poco dopo con la sorpresa...quella vera: impossibile non trasalire, specie la prima volta.
Ritenuto come un elaborato e in un certo senso molto riuscito scherzo, almeno per un primo momento, i due produttori riescono in seguito, in qualche modo, a venire a contatto con l'autrice del video, o comunque con una voce femminile sottomessa ed imbarazzata che dice di conoscerne l'autore, di esserne l'ispiratrice, e di vivere nel timore di questa persona, di trovarsi essere completamente soggiogata dalla sua spiccata quanto controversa personalità.
Verificato che la distanza che divide il compratore del prodotto video dall'enigmatico offerente non è abissale, i due manager - accompagnati da un dipendente zelante che non smette di filmarli sin dall'inizio, e dalla efficiente segretaria che ha avuto il merito di smascherare la location della titolare della telefonata rivendicativa del video - decidono di recarsi nel luogo di residenza del misterioso autore.
E dal quel momento l'atmosfera, a metà strada tra l'ironico ed il galvanizzato, cambierà completamente tenore.
Con #Screamers ci troviamo in pieno perimetro - spesso stra-abusato - mockumentary, che qui finge, senza peraltro creare novità alcuna, di sconfinare nel "founf footage"; limitandosi poi in definitiva a rispettare i limiti ormai consolidati di un genere del quale si pensa sempre (o spesso) di non poterne più, ma si finisce (o almeno a me accade ciò) per ricascarci, facendosi prendere, con un certo malizioso e incontrollato interesse quasi morboso, addentro ad una vicenda che poi è sempre un pò la stessa.
Un gran parlare all'inizio, introduttivo, tutto riprese ravvicinate e traballanti, dunque spesso fastidiose; uno sviluppo spesso, o almeno a volte, tedioso, inconcludente; poi finalmente una piccola svolta, una sorpresa, l'indagine, uno svolgersi delittuoso o più spesso dai connotati orrorifici, fino alla conclusione finalmente concitata, ma che inesorabilmente non accontenta nessuno, anzi lascia interdetti e senza soluzioni, e ci induce quandop va bene a pensare che tutto quello che abbiamo visto possa essere frutto di una realtà perversa e giunta a rasentare la fantasia più orrorifica e cupa, quando va peggio di essere di fronte ad una clamorosa e sfacciata presa in giro da parte di cineasti furbetti.
Senza entrare troppo nei particolari, anche per non rovinare completamente la sorpresa a chi si imbatterà in questo piccolo film, si può certamente segnalare che questo tipo di video, su cui è incentrata la pellicola, esistono da oltre un paio d'anni e sono inviati a catena soprattutto nel periodo fazioso e farlocco di Halloween.
Una produzione peraltro infarcita di tutti i cliché stra-abusati dai tempi di Blair Witch Project, qui puntualmente rispettati, in un film che, pur creando qualche inevitabile sobbalzo, non si distingue particolarmente da altri numerosi suoi cloni precedenti, se non per qualche azzeccata tetra location soprattutto nella parte finale (ma non certo risolutiva, sappiatelo!!) del film.
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