Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
All'inizio fa un po' fatica a ingranare, o forse è una mia impressione dovuta al fatto che non ho capito immediatamente qual era il soggetto del film: cioè il ritratto di un uomo vigliacco, opportunista, pavido, viscido, ossessionato dalla paura di restare coinvolto in pasticci e problemi vari, che non vuole grane. Il risultato di questo suo timore e delle sue mille premure è però proprio il restare coinvolto in un guaio dopo l'altro, spesso a motivo di improbabili equivoci. Più lui tenta di defilarsi da tutte le situazioni anche lontanamente rischiose, e più rimane invischiato in garbugli di ogni genere. Con le donne è velleitario e inetto. Quindi, fatta salva qualche perplessità iniziale, il film marcia bene ed è pure parecchio divertente in più di un passo. Sordi è perfettamente calato nella parte, e interpreta in fondo un personaggio che in varia misura avrebbe portato avanti in tutta la sua carriera. Questo tipo umano non è raro da vedersi in giro, fatto salvo l'aspetto caricaturale che ha nel film. Infatti di gente che non vuole grane, che non vuole compromettersi con niente e nessuno, che cambia colore all'occorrenza, non ne manca. Il principali risvolti di questo comportamento sono forse l'egoismo, l'inaffidabilità, e l'inconsistenza della personalità.
La sceneggiatura è ben scritta, e i pasticci in cui viene a trovarsi il protagonista sono ben architettati. Il soggetto lo definirei molto originale, perché non ho visto altri film che focalizzino la loro attenzione su questo argomento.
Accanto a Sordi, troviamo una romanesca Giovanna Ralli, e, in una piccola parte, il forzuto Carlo Pedersoli (futuro Bud Spencer). Tina Pica è una delle due zie del protagonista, che con i loro consigli meschini hanno fatto di lui quello che è diventato. Sullo sfondo troviamo le tensioni politiche di quegli anni, tra scioperi, cortei, comizi e bombe. Il capomagazzino è doppiato da Nino Manfredi. In generale, una commedia graffiante e divertente.
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