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Un eroe dei nostri tempi

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

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La recensione su Un eroe dei nostri tempi

di zombi
10 stelle

bello, bello, bello. uno di quei film che già avevo visto a tranci ma mai per intero. ciò di cui la commedia italiana ha bisogno e che mai riuscirà a riottenere?... alberto è un pavido che ha paura anche dell'aria che respira. monicelli e sonego alla sceneggiatura costruisce un marchingegno perfettamente comico. svariati i momenti che ti fanno usare il rewind per gustarti giochi di parole e tormentoni, come il "ma l'hai pensata tu"di sordi rivolto alla zia clotilde(una meravigliosa tina pica) che risponde a tono con il suo inconfondibile tono di voce: "SI" talmente deciso che sembrano ci siano tante di quelle esse e di quelle i da riempire tutta una memoria umana. alberto è alberto sordi; la figura costruita intorno al mito dell'albertone nazionale. quella per cui roma credo abbia pianto lacrime ben amare alla sua morte e al suo funerale. intorno a questo canovaccio a dieci anni dalla fine della guerra da cui l'italia cerca affannosamente di affrancarsi(a seguito di un attacco alla libreria -rinascita- da parte di neofascisti e agli scontri violenti che ne sono seguiti il PCI e il PSI chiedono lo scioglimento del MSI)alberto sembra tirarsi addosso le attenzioni della polizia in ogni modo, avendo avuto uno zio anarchico che si dilettava in esplosivi. è affascinante vedere come intorno ad un paio di calzini bucati e persi da alberto in una piazza dove avverranno dei comizi e dove verrà fatto scoppiare un piccolo ordigno ad orologeria, si riesca a costruire un(a) gag divertentissima e resa da alberto una maledetta questione di vita o galera. alberto si sente assediato da qualsiasi cosa. è attratto dalla bella giovanna ma ancora minorenne non le si avvicina per paura di ritorsioni penali. perennemente in ritardo al lavoro passa per il reparto produttivo, incastrato dalle confabulazioni operaie per far togliere gli altoparlanti-spia che campeggiano ovunque. meravigliosa l'introduzione al capoufficio di alberto, il dottor de ritis, che si rivela essere la partner perfetta dell'albertone nazionale, la mitica grande franca valeri, nel suo ennesimo ruolo di supporto, ma costruito millimetricamente intorno alla sua figura di bruttina temuta e/o snobbata. il duetto in ufficio al telefono per il recupero della salma del povero signor de ritis è da antologia. comicità calibrata e pesantissima, tanti sono i carati. al "SOSPIRONE" tirato al telefono con il burocrate incaricato del rientro, segue una mirabile occhiata della nostra con conseguente consiglio di tirare un colpo di straccio in giro per levare la polvere. gli equivoci non fanno che aumentare e coinvolgeranno il capoufficio di alberto, il mai troppo celebrato mario carotenuto e il collega che si lava poco interpretato da leopoldo trieste "celebrato" da un recente e un pò sommesso documentario trasmesso dalle reti rai. ma come dimenticare giovanna ralli e il di lei fidanzato energumeno carlo pedersoli, di lì a qualche anno famoso col nome d'arte di bud spencer. certo non si può tralasciare alberto lattuada che interpreta il direttore che obbliga alberto a candidarsi(previa riunione con gli altri impiegati chiamati per boicottare la prova in esterni)per portare il cappello al di fuori e che lo renderà ancora di più riconoscibile  come l'attentore bombarolo. un film che non mi stancherò mai di rivedere e consigliare.

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