Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Alberto Sordi già da oltre un decennio era nel mondo dello spettacolo,e da una manciata di anni aveva iniziato ad interpretare film da protagonista,e Mario Monicelli proveniva da una pellicola che gli aveva dato diversi problemi con la censura come "Totò e Carolina":la storia di un impiegato scapolo e molto pavido,che si fa tremila problemi per compiere qualsiasi azione è molto adatta alle corde interpretative del grande attore romano,ed infatti l'attore coglie l'occasione per un campionario folto delle facce stravolte,le facili esuberanze e gli altrettanto forti imbarazzi della propria maschera.Il film invece non si scrolla da un'aria di superficialità che lo attraversa per intero:la storia di un grigissimo giovanotto che non fa niente che lo distingua,e che sia pieno di assurde paure del vivere poteva essere interessante,e nelle mani di un maestro della commedia italiana più sapida poteva rivelarsi una lettura del tempo non indifferente. Non mancano,certo,i momenti in cui si sorride,grazie alla bravura degli interpreti (da menzionare un'agguerrita Tina Pica ed un quasi esordiente Bud Spencer,ancora Carlo Pedersoli,robusto fidanzato della Ralli che aspetta il protagonista sotto al portone di notte),l'abilità della regia,ma sa di occasione mancata.
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