Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Sebbene goda di scarsa fama, questo film è uno dei gioiellini da riscoprire del periodo d'oro di Alberto Sordi. Nonostante che il personaggio, nella filmografia sordiana, non sia nuovo, lo sviluppo offre una serie quasi incalcolabile di situazioni divertenti, affidate naturalmente all'istrionismo del protagonista. Il personaggio, interpretato da Sordi è l'ennesimo ritratto, molto caricaturale, dell'italiano medio, stavolta nella persona di un meschinissimo impiegato di una ditta produttrice di cappelli, pronto a tradire tutti e tutto pur di salvare la propria pellaccia. Un Monicelli sulla via della propria maturità, ma con una freschezza di umorista già tutta sua, dirige al meglio un cast di comprimari extralusso, dalla Valeri alla Ralli, da Carotenuto a Trieste, da un giovane ma già colossale Carlo Pedersoli (alias Bud Spencer) fino al regista Alberto Lattuada, nella parte del pignolissimo direttore dell'azienda. La battuta finale ("posso andare? ci sarà pericolo?"), pronunciata da un Sordi arruolatosi nella Celere, è diventata quasi proverbiale.
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