Regia di Irisch Braschi vedi scheda film
Buone le intenzioni, ma la regia e la sceneggiatura sono troppo deboli per un argomento così complesso che meriterebbe più attenzione e più coinvolgimento
Ispirato da un libro di racconti di Dacia Maraini il film di Braschi racconta la diretta di 3 donne vessate da relazioni malate e 2 ragazze che vengono violentate rispettivamente da un branco di giovani e da un anziano pervertito che sfrutta la propria posizione di potere come datore di lavoro per violentare la dipendente.
Tanti appunti di riflessione, poca analisi psicologica e poca profondità nell'indagine delle vittime, ma pure dei carnefici. Quasi casi di cronaca raccontati da un servizio televisivo.
Significativa sicuramente la scena in cui Marina, interpretata da Stefania Rocca, subisce immobile il rapporto sessuale del marito, quei piedi stretti e immobili e lo sguardo agghiacciante e fisso raccontano un incubo che non ha ragione di esistere, soprattutto opposto allo sguardo soddisfatto del marito che fa venire il voltastomaco. La verità è che tutte queste donne non sanno uscire dalla situazione in cui si trovano né prendere coscienza dell'amore malato che le aggioga e le ragazze faticano a sentirsi amate dopo quello che gli è successo condannando se stesse due volte. Ma tutto questo è raccontato comunque in maniera superficiale e il risultato rimane deludente.
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