Trama
Armand e Leila sono innamorati, vivono a Parigi e insieme hanno in programma di andare a New York per uno stage. Pochi giorni prima della partenza, però, da un lungo viaggio in Yemen torna Mahmoud, il fratello di Leila, profondamente cambiato. Volendo riformulare la vita della sorella che ritiene indecente, Mahmoud decide di imporle delle limitazioni e di allontanarla dal fidanzato. Armand non accetta la sua decisione e, con l'aiuto degli amici, non ha altra scelta che introdursi in casa dell'amata indossando un niqab e presentandosi come Shéhérazade.
Approfondimento
DUE SOTTO IL BURQA: L'ARTE DEL TRAVESTIMENTO E LE SUE CONSEGUENZE
Diretto e sceneggiato da Sou Abadi, Due sotto il burqa racconta la storia di Armand e Leila, una giovane coppia di universitari che hanno in programma dopo la laurea di andare a New York per uno stage alle Nazioni Uniti. Quando però Mahmoud, il fratello maggiore di Leila, fa ritorno a Parigi dopo un lungo soggiorno nello Yemen che lo ha radicalmente trasformato, i due vedono minacciata la loro storia d'amore dalla sua opposizione e dal suo desiderio di allontanare Armand a qualsiasi costo. Per rivedere Leila e aggirare Mahmoud, Armand non ha altra scelta che quella di ricorrere al travestimento. Indossando un burqa, si trasforma nella misteriosa Schéhérazade. Così facendo, può far visita a Leila ma contemporaneamente non lascia indifferente Mahmoud, letteralmente conquistato dalla "ragazza".
Con la direzione della fotografia di Yves Angelo, le scenografie di Denis Gautelier, i costumi di Justine Pearce e le musiche originali di Jérome Rebotier, Due sotto il burqa segna il passaggio dal documentario al cinema di finzione della regista Sou Abadi, che così racconta la scelta: "Dopo aver realizzato nel 2002 il documentario SOS Teheran in mezzo a mille difficoltà, avrei voluto portare a termine un progetto a me molto caro: il racconto della vita di un ex spia israeliana che lavora per i sovietici. Non si sono però trovati i finanziamenti e il mio produttore mi ha detto che, essendo nata in Iran, non ero la persona più adatta a raccontare la storia di un israeliano. Dopo cinque anni in cui ci lavoravo sopra, ho dovuto mettere da parte il soggetto e dedicarmi ad almo. Non avevo mai scritto una storia di finzione, non sapevo nemmeno da dove cominciare ma ero consapevole di una sola cosa: scrivere una commedia è più difficile che scrivere un dramma. Fortunatamente, nel caso di Due sotto il burqa, la scrittura si è rivelata molto facile per via di una storia con elementi vicini alla mia vicenda personale. Ho vissuto gran parte della mia vita nella Repubblica islamica d'Iran. L'educazione religiosa obbligatoria, le restrizioni sull'abbigliamento e gli obblighi morali sono elementi che hanno segnato indelebilmente i miei ricordi da adolescente. Quando sono tornata in Iran per girare SOS Teheran ho dovuto indossare lo chador e ho potuto ricordare quanto fossero difficili anche alcune operazioni banali come bere un bicchiere di te. Ecco, alcuni episodi di cui rendo protagonista Armand sono capitati veramente a me. L'idea del travestimento, poi, mi è venuta sentendo una vecchia intervista a Hojat-ol-eslam Rafsandjani, ex leader iraniano che è fuggito alla polizia dello Scià vestito da donna (stesso episodio è capitato poi a un ex presidente iraniano ora rifugiato in Francia). Poi, ho sempre amato A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, anche se ho scritto Due sotto il burqa pensando più a Cyrano de Bergerac: come Cyrano che si fa passare per Christian per conquistare il cuore di Roxane, Armand si finge Schéhérazade per conquistare Mahmoud".
Il cast
A dirigere Due sotto il burqa è la regista Sou Abadi. Nata nei pressi del Mar Caspio in Iran, la Abadi è arrivata in Francia all'età di 15 anni dopo aver vissuto due diverse dittature in patria. Ha iniziato a fare cinema occupandosi in un primo momento di montaggio per passare poi alla realizzazione di… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (4) vedi tutti
Uno dei film più sciocchi e frivoli visti negli ultimi anni. Imbarazzante a momenti... Il tema del dialogo tra culture e religioni è totalmente svilito,banalizzato e sprecato da un approccio dilettantesco. Un film inspiegabile.
commento di stewkRidere di un argomento sensibile si puo' ???....certo che si puo' e se non fosse per un finale davvero scontato ,l'operina direi che si puo' vedere senza stancarsi.
commento di ezioFilm banale .. troppo forzato.. voto 4
commento di nicelady55Carinissimo!! Da vederr perché si ride!
commento di Paolabibi