Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Due fratelli (Driver e Tatum), entrambi con un arto offeso, progettano un colpo sensazionale: rapinare l'incasso dello Charlotte Motor Speedway che si corre in una località vicina, il cui ricavato passa attraverso un sofisticato sistema di tubature che scorrono sotto il tracciato della pista di gara. All'uopo, reclutano un esperto di esplosivi (Craig), che però è rinchiuso in carcere, e i due fratelli scemi di quest'ultimo, organizzando un'evasione-lampo a orologeria. A furto compiuto, una agente dell'FBI (Swank) si mette sulle loro tracce…
Autocitandosi esplicitamente, Soderbergh torna al modulo di Ocean's eleven e dei suoi due seguiti, allestendo un racconto quanto mai sgangherato che si attesta su un registro grottesco incapace di qualsiasi ironia, non riuscendo a strappare neppure una risata. La narrazione è lenta, farraginosa, verbosissima e finisce per impantanarsi in un finale irrisolto e opaco, del tutto ingiustificato (forse in preparazione di un sequel?). Chissà se dopo l'ennesimo annuncio, stavolta l'ex enfant prodige di Sesso, bugie e videotape abbandonerà davvero la macchina da presa, come ha promesso di fare ormai da tempo.
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