Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Inizio letteralmente col botto: una bomba distrugge la statua della Madonnina fra le guglie del duomo di Milano. Un parlamentare di destra sfrutta la psicosi del terrorismo rosso (creata da lui stesso, in quanto responsabile dell’attentato) per organizzare un golpe che dovrebbe coinvolgere i vertici dell’esercito, ma di fatto si ritrova a guidare un manipolo di vecchi rincoglioniti: alla fine il vero golpe lo faranno i sedicenti tutori della legalità. Gustosa satira fantapolitica (ma neanche tanto fanta) diretta da Monicelli e interpretata da un Tognazzi in forma, anche se il suo accento da toscanaccio suona forzato: il vero obiettivo non sono tanto i nostalgici del fascismo, descritti anzi come innocui, quanto le tentazioni autoritarie del regime democristiano; non viene risparmiato nemmeno il giornalista d’assalto che scopre tutto, pronto a vendere lo scoop al miglior offerente. Un film che si muove sul filo del grottesco, ma con un paradossale realismo (“Tutta questa storia è solamente una buffonata” “Anche la marcia su Roma era una buffonata, ma riuscì”). A vederlo di questi tempi c’è di che consolarsi: non è da oggi che la politica italiana si trova in mano a pagliacci.
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