Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
I pregi di questa commedia sono senz'altro il brio ed il ritmo, la sceneggiatura (Age-Scarpelli-Monicelli), il buon cast con in testa un Tognazzi in versione livornese e gli evidenti intenti satirici. Ma, a ben vedere, sminuire nel ridicolo il sistema politico nazionale e fare caricature delle grandi figure (istituzionali o dell'immaginario) per tramutarle in antieroi fatti e finiti, è cosa davvero sorpassata. L'impresa mancata (nel ludibrio) dei colonnelli potrebbe infatti definirsi come l'Armata Brancaleone dell'Italia contemporanea, oppure I soliti ignoti alle prese con il colpo di Stato - anzichè la rapina: Age, Scarpelli e Monicelli sanno sempre e comunque il fatto loro, il risultato è gradevole, a tratti esilarante, ma poco graffiante rispetto ai lavori passati. Qui ci si sta avviando verso lo stanco ripetersi.
Nei primi anni settanta italiani un deputato della Grande Destra riunisce uno sgangherato manipolo di generali in pensione, colonnelli repubblichini, fascisti mai pentiti per mettere in piedi un colossale colpo di Stato. Qualche falla nel piano, i consueti contrattempi ed un'evidente mancanza di senso della realtà fanno fallire il progetto: allora tanto vale rivenderlo ad un paese africano.
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