Regia di Peter Collinson vedi scheda film
Inghilterra umilia Italia cento a zero. A parte il tronfio boriarsi tipicamente anglosassone (che qui, solo per esigenze di copione, sceglie l'Italia come soggetto da annichilire, verosimilmente auto-deridendosi), è un discreto lavoro, fra i migliori certamente della produzione di quel periodo relativa alle 'grandi rapine'. Oltre al buon cast ed al piano macchinoso e ben illustrato per immagini, c'è buon ritmo e tanto spettacolo; nel complesso del film si sbriciolano tante di quelle automobili da far gioire qualsiasi sfasciacarrozze. Il fatto che le tre Mini con i colori della bandiera inglese siano così agili, duttili e scattanti da sostenere con esiti gloriosi un inseguimento da parte di innumerevoli auto Fiat della polizia italiana, bè, è l'elemento di fantascienza che conferisce quel quid in più alla pellicola. Rimangono per lo meno le belle scene di guida spericolata sotto i portici, sopra i tetti, lungo i viottoli, giù per le scalinate. Senza grandi colpi di genio, ma spassoso e con un finale che lascia (decisamente) i puntini di sospensione.
Una banda inglese progetta un sensazionale colpo alla Fiat; la trasferta a Torino, minuziosamente organizzata, funziona perfettamente e frutta 4 milioni di dollari in lingotti d'oro, ma durante il viaggio di ritorno il pullman che trasporta i delinquenti sbanda in curva e si ritrova sull'orlo di un preicipizio...
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