Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Nell'ampia filmografia di Pupi Avati, la pellicola in questione, segna il passaggio, del regista, dalla commedia all'horror, genere a cui si affaccerà in un altro paio di occasioni meno fortunate. Il soggetto di base, sceneggiato dal regista e dal fratello Antonio, è la storia di Stefano, un restauratore incaricato di rimettere in sesto un affresco, situato all'interno di una chiesa, opera di un controverso pittore morto suicida. I segreti che aleggiano però intorno alla figura del pittore, mettono in pericolo il giovane e chi gli è sentimentalmente vicino. Il film oscilla dalla tensione media, che la suspense crea nei tratti salienti, purtroppo pochi, alla calma d'animo che si vive per la maggior parte della pellicola che possiederebbe il carisma necessario per entrare, di diritto, tra i film più riusciti del genere, manca però il giusto mordente affinchè l'interesse latente possa affermarsi.
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