Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Un giovane restauratore arriva in un paese in provincia di Ferrara per occuparsi di un affresco con san Sebastiano, opera di un pittore considerato pazzo, e solleva un vespaio. Un horror dalla struttura perfetta: un titolo misteriosamente evocativo, situazioni inquietanti che lievitano a poco a poco all’interno di un contesto in apparenza tranquillo e rassicurante (la Romagna è una terra tipicamente godereccia), un estraneo che sembra essere l’unico fra tutti a voler sapere la verità, un finale davvero imprevedibile e spaventoso. Lo sguardo dolce e puro di Francesca Marciano (poi diventata sceneggiatrice) contiene una promessa di normalità che non si concretizza, perché anche lei è destinata alla carneficina (una scena per me quasi insostenibile). Fra le cose migliori del versante nero di Pupi Avati: un versante che, purtroppo, ha frequentato troppo poco.
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