Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Forse la punta più alta del cinema "horror" avatiano, " La casa delle finestre che ridono" riesce a insinuarsi e sconvolgere, con la sua inquietante provincialità,attraverso una carrellata di personaggi tra il grottesco e l'assurdo, ma senza cadere negli eccessi (voluti) di titoli come " La mazurka del barone,della santa e del fico forone" o " Balsamus". La tensione è palpabile e il sapiente uso delle situazioni complottistiche rendono il film scorrevole. Nota di merito per il cast -ma Avati, si sa, è un ottimo direttore di attori- in cui spicca Gianni Cavina (anche sceneggiatore) che dimostra tutta la sua bravura anche in ruoli drammatici. Finale da incubo.
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