Incaricato di restaurare un affresco dipinto da un pittore suicida in un paese del ferrarese, Stefano assiste a eventi e morti inquietanti, indagando sulle quali scopre (e ci svela) tutto il torbido e il sordido che si agita nelle pieghe profonde della provincia.
Note
Per chi conosce solo l'Avati degli ultimi anni questo film di vent'anni fa rappresenterà certamente una vera sorpresa.
Per essere stato una delle tante imitazioni dei primi gialli - thriller di Dario Argento, pare girato per ragioni economiche dopo il successo di "Profondo Rosso", questo film di Pupi Avati non è male ma se oggi è considerato uno dei film più "originali" degli "spaghetti-thriller" chissà gli altri che banalità.
Non lasciatevi fuorviare, è una schifezza purissima, un distillato di fetenzie con un colpo di scena finale ipercretino; alle volte i voti di un film sono alti solo perchè uno sceneggiatore era famoso e godeva di un certo favore, la critica lo ha assecondato e altri le sono andati dietro. Voto 2.
Pupi Avati, mediocre sempre, qui più che in altri film. Imbarazzante. Inspiegabili per me i moltissimi giudizi entusiastici... visto anche il tenore delle situazioni e della recitazione.
film cult meritato, considerando che è della metà degli anni '70, son guizzi geniali di sceneggiatura, anche con qualche incongruenza e l'improbabile stupidità del protagonista, necessaria per lo sviluppo della trama, è apprezzabile anche a distanza di tanto tempo
Commenti troppo indulgenti per questo mediocrissimo film.
Mediocre per la trama, confusa ed inverosimile.
Mediocre per i dialoghi, a volte al limite del ridicolo.
Mediocre per la scelta degli attori.
Mediocre per l'osannato finale, in realtà ridicolo.
Si salva solo l'ambientazione della provincia ferrarese, più nelle corde di Avati.
Troppo poco.
Il film sicuramente cattura, ma risulta inverosimile la sequela di comportamenti dei personaggi e ingenuo come costruzione generale. Non condivido molto l'entusiasmo generale per un finale di poco senso
Di tanto in tanto compare la musica tipica dei film di Avati; a volte stona! Un buon film horror, un poco casereccio nelle situazioni topiche ,troppo accento regionale in bocca dell'assassino ,quasi lo delegittima. Colpo di scena finale credibile solo se si considera un'omertà inconsueta per quei luoghi. Non al livello
del miglior Argento comunque.
Ambientazione, attori, trama, montaggio, scene horror... tutto da Oscar. Un capolavoro. Visto da adolescente in tv, non ho spento la luce di notte per settimane. Voto 8.
Un grandioso film diretto da Pupi Avati. Paura, tensione, mistero e una sinistra atmosfera vanno a creare un film che mette veramente paura. Da non perdere.
Un piccolo gioiello del thriller italiano: trama solida e intrigante, ambientazione padana da incubo, colpo di scena finale spaventosamente meraviglioso. Un film che c'ha gli anni che c'ha, ma forse questo lo rende ancora più bello.
Voto: 9 Buono (Legnani)
Thriller che va avanti lentamente con una buona trama. Pensavo che fosse diverso sinceramente, ma anche così non è malvagio. Il colpo finale è qualcosa di epico e sorprendente!
Horror lento e costante che trasmette suspense e curiosità, ambientato in un mondo che vive in una natura troppo silenziosa dietro le vesti dei suoi abitanti con le bocche chiuse,la storia d'amore è patetica e impaccciata.
Piccolo capolavoro di Avati realizzato all'epoca con un budget ridotto, dalle atmosfere cupe e inquietanti e con un ottima fotografia. Da vedere e rivedere,soprattutto per gli amanti del genere.
Appassionante thriller di Pupi Avati, Inquietudine dietro lo sguardo di ogni personaggio. Atmosfera malata che trasuda dalle pareti di ogni casa. Come già scritto da qualcuno, finale davvero notevole.
penalizzato da una confezione molto artigianale (i dialoghi talvolta sono imbarazzanti) manca di ritmo ma si riscatta con un finale mitico!! Cupo come pochi altri.
Splendido giallo con l'affascinante ambientazione delle campagne emiliane ed un finale da saltare sulla poltrona. Il ritmo volutamente lento accoglie con fragore alcuni colpi di scena. Maestrale regia ed interpretazione
Il capolavoro di Pupi Avati e il capolavoro, insieme a "Profondo rosso" di Dario Argento, dell'horror all'italiana. L'atmosgera di questo film non ha eguali, secondo me, nella storia del cinema italiano.
STRACULT…cupo,inquietante ed avvolgente. I tanti autori di pseudo-horror che girano nelle sale di questi tempi dovrebbero andare a rivedere film come questi…
Davvero una sorpresa. Non solo perchè si tratta di un genere che non pensavo potesse appartenere ad Avati ma soprattutto perchè è uno dei "thriller" italiani dal mio punto di vista più riusciti
piuttosto sopravvalutato, direi!!! Regia spesso e volentieri ingenua e comunque quasi mai particolarmente inventiva; livello di scrittura tutto sommato banalotto e bizzarro; attori insipidi; e, quel che e' peggio, scarsa atmosfera
Davvero dignitoso quest'originale giallo-horror, che cattura l'attenzione non tramite l'inizio veloce l'azione a tutti i costi, ma tramite i silenzi, l'aria di mistero, gli strani personaggi, e la torbida vicenda. E' da questo che si vede la capacità di un regista. Avati conduce con sicurezza il tutto, e riesce a raccontarci questa storia in modo originale e un po' bizzarro, caratteristiche… leggi tutto
Nell'ampia filmografia di Pupi Avati, la pellicola in questione, segna il passaggio, del regista, dalla commedia all'horror, genere a cui si affaccerà in un altro paio di occasioni meno fortunate. Il soggetto di base, sceneggiato dal regista e dal fratello Antonio, è la storia di Stefano, un restauratore incaricato di rimettere in sesto un affresco, situato all'interno di una… leggi tutto
Non me ne voglia Pupi Avati... autore di successo che sempre e comunque non è nelle mie corde... non avevo mai visto questo suo film... e tutti mi dicevano "Come? Non l'hai mai visto?? Inconcepibile! Un caposaldo dell'horror italiano..". Ebbene l'ho finalmente visto e devo dire che più che una delusione si è trattato di una noia mortale, di una sceneggiatura basata sulle incongruenze, di… leggi tutto
Abbandonate per una prima, ma non ultima volta, le sue ambientazioni Bolognesi Avati riesce a sfornare una pellicola fra le migliori del suo repertorio ma che s’incastona alla perfezione nel filone dei suoi ricordi d’infanzia per quanto con una deriva horror - thriller impreziosita dalla colonna sonora firmata da Amedeo Tommasi, capace di sottolineare ogni momento della pellicola…
Selezione strettamente personale dei migliori film horror che ho guardato nel corso della mia vita (non sono in ordine di preferenza).
Playlist in continuo aggiornamente....
Stefano (Lino Capolicchio) è chiamato a restaurare un affresco in una chiesa di campagna, terrificante opera di un folle morto suicida. Gli abitanti del luogo manifestano comportamenti sempre più insoliti e il ragazzo inizia a temere per la propria incolumità
Stupendo thriller/horror di metà anni 70. Anche se abbastanza datato e con poco sangue, l'atmosfera gotica e…
Il terrore è ovunque. Terrore socio-antropologico, legato alla bellezza paesaggistica della provincia rurale, incubo da avanguardisti eccentrici, qui incredibilmente ridipinto da quieto incubo paesano. Avati riesce a dare un carattere perfino al mormorio della natura, mentre la delirante identità dei personaggi si contrappone alle giravolte della storia. Vischioso e…
Forse la punta più alta del cinema "horror" avatiano, " La casa delle finestre che ridono" riesce a insinuarsi e sconvolgere, con la sua inquietante provincialità,attraverso una carrellata di personaggi tra il grottesco e l'assurdo, ma senza cadere negli eccessi (voluti) di titoli come " La mazurka del barone,della santa e del fico forone" o " Balsamus". La tensione è…
Il Vaticano ha chiesto al governo di modificare il ddl Zan.
Secondo il Corriere ha inviato una richiesta formale in cui tira in ballo anche il documento che regola i rapporti con lo Stato…
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Commenti (35) vedi tutti
Per essere stato una delle tante imitazioni dei primi gialli - thriller di Dario Argento, pare girato per ragioni economiche dopo il successo di "Profondo Rosso", questo film di Pupi Avati non è male ma se oggi è considerato uno dei film più "originali" degli "spaghetti-thriller" chissà gli altri che banalità.
leggi la recensione completa di Mr RossiNon lasciatevi fuorviare, è una schifezza purissima, un distillato di fetenzie con un colpo di scena finale ipercretino; alle volte i voti di un film sono alti solo perchè uno sceneggiatore era famoso e godeva di un certo favore, la critica lo ha assecondato e altri le sono andati dietro. Voto 2.
commento di genoanoThriller-horror padano molto gotico e suggestivo, dall'aria ora inquietante ora elegante. Consigliato
commento di emmabonzagni23Pupi Avati, mediocre sempre, qui più che in altri film. Imbarazzante. Inspiegabili per me i moltissimi giudizi entusiastici... visto anche il tenore delle situazioni e della recitazione.
commento di la criticonafilm cult meritato, considerando che è della metà degli anni '70, son guizzi geniali di sceneggiatura, anche con qualche incongruenza e l'improbabile stupidità del protagonista, necessaria per lo sviluppo della trama, è apprezzabile anche a distanza di tanto tempo
commento di Maciknight5 non capisco perché molti l hanno valutato con voti alti
commento di eros7378Commenti troppo indulgenti per questo mediocrissimo film. Mediocre per la trama, confusa ed inverosimile. Mediocre per i dialoghi, a volte al limite del ridicolo. Mediocre per la scelta degli attori. Mediocre per l'osannato finale, in realtà ridicolo. Si salva solo l'ambientazione della provincia ferrarese, più nelle corde di Avati. Troppo poco.
leggi la recensione completa di ForestOneIl film sicuramente cattura, ma risulta inverosimile la sequela di comportamenti dei personaggi e ingenuo come costruzione generale. Non condivido molto l'entusiasmo generale per un finale di poco senso
commento di near87Grandissimo ed inquietante film!!!
commento di clarequiltyDi tanto in tanto compare la musica tipica dei film di Avati; a volte stona! Un buon film horror, un poco casereccio nelle situazioni topiche ,troppo accento regionale in bocca dell'assassino ,quasi lo delegittima. Colpo di scena finale credibile solo se si considera un'omertà inconsueta per quei luoghi. Non al livello del miglior Argento comunque.
commento di stany11Un capolavoro, altro che il sopravvalutato Argento
commento di anto56Ambientazione, attori, trama, montaggio, scene horror... tutto da Oscar. Un capolavoro. Visto da adolescente in tv, non ho spento la luce di notte per settimane. Voto 8.
commento di ezzo24Il miglior horror italiano di sempre.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn grandioso film diretto da Pupi Avati. Paura, tensione, mistero e una sinistra atmosfera vanno a creare un film che mette veramente paura. Da non perdere.
leggi la recensione completa di ClintZoneGrande film di genere, da vedere.
commento di Stelvio69Un piccolo gioiello del thriller italiano: trama solida e intrigante, ambientazione padana da incubo, colpo di scena finale spaventosamente meraviglioso. Un film che c'ha gli anni che c'ha, ma forse questo lo rende ancora più bello. Voto: 9 Buono (Legnani)
commento di ProfessorAbronsiusThriller che va avanti lentamente con una buona trama. Pensavo che fosse diverso sinceramente, ma anche così non è malvagio. Il colpo finale è qualcosa di epico e sorprendente!
commento di IzzyCinephileHorror lento e costante che trasmette suspense e curiosità, ambientato in un mondo che vive in una natura troppo silenziosa dietro le vesti dei suoi abitanti con le bocche chiuse,la storia d'amore è patetica e impaccciata.
commento di wang yuFilm horror di Avati(genere poco frequentato dall'autore bolognese)Buono
commento di antonio de curtisUn film che si ripropone a spot nella memoria. Una magistrale regia e la fotografia avvolgente creano un'atmosfera di grande suggestione.
commento di toni70Piccolo capolavoro di Avati realizzato all'epoca con un budget ridotto, dalle atmosfere cupe e inquietanti e con un ottima fotografia. Da vedere e rivedere,soprattutto per gli amanti del genere.
commento di metropolis79Appassionante thriller di Pupi Avati, Inquietudine dietro lo sguardo di ogni personaggio. Atmosfera malata che trasuda dalle pareti di ogni casa. Come già scritto da qualcuno, finale davvero notevole.
commento di miawallaceIl classico di Pupi Avati,ricco di atmosfera,molto angosciante.
commento di SaintlySinnerpenalizzato da una confezione molto artigianale (i dialoghi talvolta sono imbarazzanti) manca di ritmo ma si riscatta con un finale mitico!! Cupo come pochi altri.
commento di robynestaInquietante thriller-horror che tiene attaccati alla poltrona per tutta la sua durata 8forse un pocp eccessiva). Ottima fotografia. Voto 7,5
commento di jeffwinestupendo!
commento di BetSplendido giallo con l'affascinante ambientazione delle campagne emiliane ed un finale da saltare sulla poltrona. Il ritmo volutamente lento accoglie con fragore alcuni colpi di scena. Maestrale regia ed interpretazione
commento di AlessandroMUn film che presenta un bel finale spiazzante ma anche piuttosto lento.
commento di florentia violaIl capolavoro di Pupi Avati e il capolavoro, insieme a "Profondo rosso" di Dario Argento, dell'horror all'italiana. L'atmosgera di questo film non ha eguali, secondo me, nella storia del cinema italiano.
commento di sasso67STRACULT…cupo,inquietante ed avvolgente. I tanti autori di pseudo-horror che girano nelle sale di questi tempi dovrebbero andare a rivedere film come questi…
commento di luca82Un buon lavoro… c'è giallo, suspance e un pizzico di horror… ci sono affezionato anche perchè è stato girato a pochi chilometri da casa mia
commento di Band24Davvero una sorpresa. Non solo perchè si tratta di un genere che non pensavo potesse appartenere ad Avati ma soprattutto perchè è uno dei "thriller" italiani dal mio punto di vista più riusciti
commento di Duke of New YorkAnni 70, forse troppo anni 70, ma è pur sempre degli anni 70, e per essere degli anni 70 non è niente male.
commento di TotoroIl miglior film di Avati.un capolavoro della tensione con un finale bellissimo ed un' atmosfera veramante speciale.Compratelo in dvd!!!
commento di superficie 213piuttosto sopravvalutato, direi!!! Regia spesso e volentieri ingenua e comunque quasi mai particolarmente inventiva; livello di scrittura tutto sommato banalotto e bizzarro; attori insipidi; e, quel che e' peggio, scarsa atmosfera
commento di ed wood